M. Rondinaio: versante sud-ovest da Crocialetto - Pretina
near Piastroso, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Con l'auto salgo fino a metà strada tra Crocialetto e Pretina. Per andare più avanti non sarebbe stato sufficiente nemmeno un fuoristrada a causa della strada ghiacciata e ripida. L'avvicinamento alle pendici del Rondinaio è lungo e articolato: tratti di strada scoperti, tratti ghiacciati (al mattino in bosco neve tanto dura da dover mettere i ramponi per un breve tratto) alcuni brevi salisendi e per lunghi tratti necessari i rampant. Insomma per arrivare ad affrontare la salita al Rondinaio si deve metter mano a tutto il repertorio scialpinistico :-)
Giunto alla base della piramide sommitale del Rondinaio decido di provare a salire in vetta con pelli e rampant essendo il fondo ammorbidito dal sole e il pendio non troppo ripido. Riesco a salire per un centinaio di metri di dislivello poi mi ricollego al sentiero Cai di vetta. A quel punto devo calzare i ramponi perche la cresta Sud (dove passa il sentiero Cai) non è percorribile sci ai piedi. Qui incrocio una simpatica famiglia della zona che con picche e ramponi sta affrontrando la salita alla cima. DIscorrendo e fotografando senza accorgercene superiamo facili scalini scoperti e tratti ben innevati rendendo la salita molto piacevole.
Giunti in vetta foto di rito con la comitiva e alle montagne circostanti e poi io mi accingo a scendere. Preferisco scendere subito per approfittare della neve trasformata dei pendii sommitali e tentare la discesa sci ai piedi. Mi abbasso pochi metri e calzo gli sci al primo spiazzo libero. Un breve traverso per trovare un buon punto dove curvare e via con curve su neve morbida non sfondona. Con qualche traverso e scalettatura su cespugli bassi affioranti riesco a scendere tutta la piramide sommitale e riportarmi nei pressi dei pianori basali.
La parte difficile comincia adesso: il ritorno verso Pretina sul lungo e articolato sentiero nel bosco. Prevedo che sarà più difficile scendere che salire. Per un po' affianco il percorso di salita ma tenendomi più alto per sfruttare il bel bosco rado. Ad un certo punto devo però decidere: continuare lungo la via di salita passando per un tratto dove oggi si devono togliere gli sci (attraversamento del canale del rio Riconturino) oppure cercare dall'altro lato della spalla boscosa una via alternativa. Provo a sondare questa possibilità dato che il bosco sembra ben coperto e di pendenze giuste.
All'inizio la neve è abbastanza buona e sufficiente per curvare, ma in basso lo spessore si assottiglia e foglie e sassi cominciano a farla da padrone. Osservo anche numerosi slittamenti del manto sul fondo di foglie, tuttavia niente di preoccupante. Su un letto di foglie metto gli sci in spalla per scendere ancora qualche decina di metri. Fortunatamente poco dopo incrocio uno sentieretto coperto che gira intorno alla spalla e in breve mi riporta verso la traccia di salita. Con copertura nevosa migliore questa variante di salita/discesa sarebbe nettamente preferibile al sentiero ufficiale dato che potrebbe essere percorsa tutta sci ai piedi sia in salita che in discesa. In queste condizioni di innevamento tra le due linee non c'è gran differenza.
Con qualche breve risalita e finale sci in spalla raggiungo indenne l'auto. Già questo è un bel risulato perché con la neve varia di oggi (dura, crostosa, friabile, pesante, sfatta) in un persorso così lungo e complesso (piedi, pelli, rampant, ramponi, misto, sci su neve, su ghiaccio, su cespugli, su rocce, su fogliame e ravanate varie) le articolazioni sono messe a dura prova. La neve pesante poi ha reso poco godibile anche le parti più sciabili. Il Rondinaio però è sempre una mèta magnifica e la discesa direttamente dalla vetta per il pendio sud-ovest è un'esperienza che ripaga delle tribolazioni della giornata.
Giunto alla base della piramide sommitale del Rondinaio decido di provare a salire in vetta con pelli e rampant essendo il fondo ammorbidito dal sole e il pendio non troppo ripido. Riesco a salire per un centinaio di metri di dislivello poi mi ricollego al sentiero Cai di vetta. A quel punto devo calzare i ramponi perche la cresta Sud (dove passa il sentiero Cai) non è percorribile sci ai piedi. Qui incrocio una simpatica famiglia della zona che con picche e ramponi sta affrontrando la salita alla cima. DIscorrendo e fotografando senza accorgercene superiamo facili scalini scoperti e tratti ben innevati rendendo la salita molto piacevole.
Giunti in vetta foto di rito con la comitiva e alle montagne circostanti e poi io mi accingo a scendere. Preferisco scendere subito per approfittare della neve trasformata dei pendii sommitali e tentare la discesa sci ai piedi. Mi abbasso pochi metri e calzo gli sci al primo spiazzo libero. Un breve traverso per trovare un buon punto dove curvare e via con curve su neve morbida non sfondona. Con qualche traverso e scalettatura su cespugli bassi affioranti riesco a scendere tutta la piramide sommitale e riportarmi nei pressi dei pianori basali.
La parte difficile comincia adesso: il ritorno verso Pretina sul lungo e articolato sentiero nel bosco. Prevedo che sarà più difficile scendere che salire. Per un po' affianco il percorso di salita ma tenendomi più alto per sfruttare il bel bosco rado. Ad un certo punto devo però decidere: continuare lungo la via di salita passando per un tratto dove oggi si devono togliere gli sci (attraversamento del canale del rio Riconturino) oppure cercare dall'altro lato della spalla boscosa una via alternativa. Provo a sondare questa possibilità dato che il bosco sembra ben coperto e di pendenze giuste.
All'inizio la neve è abbastanza buona e sufficiente per curvare, ma in basso lo spessore si assottiglia e foglie e sassi cominciano a farla da padrone. Osservo anche numerosi slittamenti del manto sul fondo di foglie, tuttavia niente di preoccupante. Su un letto di foglie metto gli sci in spalla per scendere ancora qualche decina di metri. Fortunatamente poco dopo incrocio uno sentieretto coperto che gira intorno alla spalla e in breve mi riporta verso la traccia di salita. Con copertura nevosa migliore questa variante di salita/discesa sarebbe nettamente preferibile al sentiero ufficiale dato che potrebbe essere percorsa tutta sci ai piedi sia in salita che in discesa. In queste condizioni di innevamento tra le due linee non c'è gran differenza.
Con qualche breve risalita e finale sci in spalla raggiungo indenne l'auto. Già questo è un bel risulato perché con la neve varia di oggi (dura, crostosa, friabile, pesante, sfatta) in un persorso così lungo e complesso (piedi, pelli, rampant, ramponi, misto, sci su neve, su ghiaccio, su cespugli, su rocce, su fogliame e ravanate varie) le articolazioni sono messe a dura prova. La neve pesante poi ha reso poco godibile anche le parti più sciabili. Il Rondinaio però è sempre una mèta magnifica e la discesa direttamente dalla vetta per il pendio sud-ovest è un'esperienza che ripaga delle tribolazioni della giornata.
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Sei un grande !!!