Emissario Lago di Nemi
near Le Piagge, Lazio (Italia)
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Itinerary description
Visita alla mirabilante opera ingegneristica di età preromana soprannominata Emissario del Lago di Nemi. Ritrovo con l'associazione Arco di Diana al piazzale del Museo delle Navi Romane che ci accompagnerà in questo viaggio spazio temporale nelle profondità della terra alla conoscenza di uno dei luoghi magici dei Castelli Romani.
L'opera ipogea realizzata nel VI secolo a.C. circa (anche se potrebbe risalire ad un epoca ancora più remota) si sviluppa per 1653m arrivando ad una profondità di 250m e largo circa 80m. Venne realizzata con lo scopo di tenere costante il livello dell'acqua del Lago e di condurre l'acqua ai campi coltivati nella zona di Vallericcia in cui era presente un altro lago e poi defluire per un lungo fosso sino ad Ardea dove viveva la popolazione dei Rutuli a sfociare nel Tirreno.
L'opera è circondata da numerosi misteri, infatti questa non è citata in nessuna fonte storica antica anche perchè non realizzata direttamente dai romani ma da popoli ben più antichi, vi sono in compenso diverse illustrazioni a testimonianza che era conosciuta sin dall'antichità. Più famoso era l'emissario del Lago di Albano che venne ripristinato dai romani nel corso del 398 a.C durante l'assedio di Veio ma che anch'esso ha un origine ben più antica dell'età romana.
L'emissario del Lago di Nemi è da mettere in relazione al Tempio di Diana Nemorensis che anch'esso ha un origine remota e che ha condizionato per secoli il luogo prima e dopo l'età romana. Da notare anche le opere di captazione dell'acqua proveniente dal Monte Albanus e dalla fonte Egeria, acqua che andò ad alimentare anche le numerose ville romane costruite intorno al Lago.
E' infatti dell'epoca di Giulio Cesare il rifacimento dell'ingresso dell'emissario e il bypass interno al cunicolo che aggirava una parte franata. Tenete presente che la villa di Giulio Cesare venne realizzata sopra l'Emissario. L'ingresso originale si trovava infatti 12 metri più in alto mentre l'antro da cui si accede è stato rifatto nel corso del 1700.
La realizzazione presenta ancora molti elementi misteriosi, certo è che furono due squadre a realizzarlo, una partita dal Lago, l'altra da Vallericcia, venne mantenuta una pendenza di 11 gradi per far defluire l'acqua dolcemente e vi sono solo due pozzi che in alto risbucano sul terreno e che dimostrano che la tecnica utilizzata per la realizzazione non è simile a quella etrusca che prevedeva l'utilizzo di ben più pozzi a tracciare la linea di congiunzione tra le due squadre.
Il cunicolo venne negli anni '20 utilizzato per piazzare le pompe e la tubazione per drenare l'acqua dal lago e riportare alla luce le due Navi di Caligola.
Purtroppo l'utilizzo indiscriminato della falda acquifera sottostante al lago e lo svuotamento degli anni '20 hanno abbassato notevolmente il livello dell'acqua condizionando le sue caratteristiche originarie.
Ci sarebbe ancora molto da dire, per questo ci sono diverse associazioni che si occupano di accompagnare i visitatori, una cosa è certa, quest'opera, così come tutta la zona rimane avvolta da un profondo mistero e qualsiasi escursione avvenga ha sempre il sapore della scoperta.
L'opera ipogea realizzata nel VI secolo a.C. circa (anche se potrebbe risalire ad un epoca ancora più remota) si sviluppa per 1653m arrivando ad una profondità di 250m e largo circa 80m. Venne realizzata con lo scopo di tenere costante il livello dell'acqua del Lago e di condurre l'acqua ai campi coltivati nella zona di Vallericcia in cui era presente un altro lago e poi defluire per un lungo fosso sino ad Ardea dove viveva la popolazione dei Rutuli a sfociare nel Tirreno.
L'opera è circondata da numerosi misteri, infatti questa non è citata in nessuna fonte storica antica anche perchè non realizzata direttamente dai romani ma da popoli ben più antichi, vi sono in compenso diverse illustrazioni a testimonianza che era conosciuta sin dall'antichità. Più famoso era l'emissario del Lago di Albano che venne ripristinato dai romani nel corso del 398 a.C durante l'assedio di Veio ma che anch'esso ha un origine ben più antica dell'età romana.
L'emissario del Lago di Nemi è da mettere in relazione al Tempio di Diana Nemorensis che anch'esso ha un origine remota e che ha condizionato per secoli il luogo prima e dopo l'età romana. Da notare anche le opere di captazione dell'acqua proveniente dal Monte Albanus e dalla fonte Egeria, acqua che andò ad alimentare anche le numerose ville romane costruite intorno al Lago.
E' infatti dell'epoca di Giulio Cesare il rifacimento dell'ingresso dell'emissario e il bypass interno al cunicolo che aggirava una parte franata. Tenete presente che la villa di Giulio Cesare venne realizzata sopra l'Emissario. L'ingresso originale si trovava infatti 12 metri più in alto mentre l'antro da cui si accede è stato rifatto nel corso del 1700.
La realizzazione presenta ancora molti elementi misteriosi, certo è che furono due squadre a realizzarlo, una partita dal Lago, l'altra da Vallericcia, venne mantenuta una pendenza di 11 gradi per far defluire l'acqua dolcemente e vi sono solo due pozzi che in alto risbucano sul terreno e che dimostrano che la tecnica utilizzata per la realizzazione non è simile a quella etrusca che prevedeva l'utilizzo di ben più pozzi a tracciare la linea di congiunzione tra le due squadre.
Il cunicolo venne negli anni '20 utilizzato per piazzare le pompe e la tubazione per drenare l'acqua dal lago e riportare alla luce le due Navi di Caligola.
Purtroppo l'utilizzo indiscriminato della falda acquifera sottostante al lago e lo svuotamento degli anni '20 hanno abbassato notevolmente il livello dell'acqua condizionando le sue caratteristiche originarie.
Ci sarebbe ancora molto da dire, per questo ci sono diverse associazioni che si occupano di accompagnare i visitatori, una cosa è certa, quest'opera, così come tutta la zona rimane avvolta da un profondo mistero e qualsiasi escursione avvenga ha sempre il sapore della scoperta.
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Comments (6)
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ma per entrare nel emissario c'è bisogno della chiave ? c'è un cancello ?
Ciao, per entrare nell'emissario io non ho trovato nessun lucchetto che chiudesse il cancello, però ci sono delle associazioni che a volte lo chiudono di loro iniziativa. Il consiglio che ti do è: se trovi chiuso l'ingresso entra dall'uscita a Vellericcia, là è sempre aperto.
Ciao, ieri ho provato a parcheggiare nella zona del Fontanaccio per accedere dall'uscita. Non c'è stato verso, ho percorso la strada, praticamente privata dei residenti, senza trovare un punto di sosta che non disturbasse il passaggio.
Ciao, nel punto di uscita dell'Emissario è praticamente impossibile parcheggiare a meno che non si lasci l'auto molto distante dal punto di uscita, ad esempio sotto il ponte di Ariccia. Io per comodità preferisco fare andata e ritorno dal Lago di Nemi
Ok, grazie. Quindi senza chiave non posso visitarlo 😕
Di solito è aperto, mi sembra che giusto nel mese di ottobre è possibile trovarlo chiuso per proteggere i pipistrelli che nidificano al suo interno