Anello Isola Palmaria (19/04/2022)
near Portovenere, Liguria (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il sentiero è ben segnalato con splendidi scorci sulla scogliera e sull'isola del Tino, si incontrano alcune fortificazioni militari a testimonianza della posizione strategica dell'isola.
Waypoints
Punta Secca
Si trova proprio davanti a Porto Venere e ospita la spiaggia libera attrezzata "Il Gabbiano", la più ampia dell’isola. La spiaggia è di sabbia mista a ghiaia circondata da pini marittimi. Sul fondale cresce la posidonia che offre rifugio a moltissimi pesci e ad altri organismi marini. Da qui si gode uno splendido panorama su Portovenere
Ostello
L'Ostello sorge all'interno di un ex forte militare, in località Semaforo sull'Isola Palmaria di fronte a Portovenere. Dalla terrazza, la vista spazia dalle Cinque Terre sino alla costa della Versilia.
Grotta dei Colombi
L’isola Palmaria ospitava ben cinque cave di portoro, un marmo pregiato e antico (quasi 300 milioni di anni) caratterizzato da un’abbondante presenza di sostanza organica, che gli conferisce il caratteristico colore nero di base, e da screziature giallo-oro dovute a parziale dolomitizzazione (processo di ossidazione della sostanza organica). Utilizzato già in epoca romana, il portoro venne riscoperto nel XVI secolo dallo scultore genovese Domenico Casella che ottenne la concessione per lo sfruttamento della roccia. I primi blocchi estratti dall’isola vennero lavorati e utilizzati per la chiesa di S. Maria alla Spezia e per il palazzo dei marchesi di Castagnola mentre dall’Ottocento questo tipo di marmo fu esportato in tutta Europa e in seguito anche in America. L’opera di estrazione continuò fino al 1983 quando anche l’ultima cava, la Caletta situata di fronte al Tino, fu chiusa a causa del degrado ambientale a cui l’isola stava inesorabilmente andando incontro. Presso le cave dismesse sono ancora presenti i resti di gru e paranchi impiegati per spostare i blocchi di marmo, nonché i ruderi delle abitazioni degli operai.
Pozzale
La cala del Pozzale si trova davanti all’Isola del Tino, sul lato ovest della Palmaria, e ospita una larga spiaggia di ghiaia tra cui spiccano calcari grigi, ciottoli di portoro e altri di tarso grigio-rosa lucidati e levigati dal mare. Circondano la spiaggia, nota anche come "Spiaggia dei gabbiani", alte scogliere a picco sul mare ricoperte da una rigogliosa pineta di pini d'Aleppo con mirti, lecci, lentischi, cisti e ginestre. La Cala è raggiungibile a piedi percorrendo il sentiero dei Condannati che dal Terrizzo sale verso Forte Cavour per poi scende al mare con un ripido sentiero.
Punta della Mariella
Si tratta di una scogliera a picco sul mare dove cresce rigogliosa la macchia mediterranea tra pini marittimi e pini d’Aleppo. A ridosso di Punta della Mariella sorgono i ruderi della batteria dello Schenello mentre più a monte, dove si snoda il sentiero che scende alla scogliera, si trova casa del Roccio, un’ex postazione fotoelettrica che da cui si può ammirare da una parte l’isola del Tino e dall’altra Torre Scola.
Forte Umberto I
Questo forte, conosciuto oggi anche come "Fortezza del Mare", è stato costruito a scopo difensivo sotto il Regno d’Italia, fra il 1887 e il 1890, e venne dotato di una batteria di cannoni che potevano sparare sulla linea del mare per fronteggiare un eventuale attacco. La struttura difensiva era particolarmente moderna per la sua epoca e ancora oggi viene considerata una delle più innovative strutture belliche del Novecento, con le sue enormi batterie mosse da macchine a vapore. Negli anni Trenta del secolo scorso il forte fu inizialmente potenziato nei suoi armamenti con una batteria aerea, ma negli anni Cinquanta divenne per un breve periodo un carcere militare. Recentemente è stato ristrutturato dalla Provincia della Spezia, in accordo con il comune di Porto Venere, grazie alla concessione di fondi europei al fine consentirne ai visitatori la sua fruizione, trasformandolo in un centro culturale per la divulgazione grazie agli spazi espositivi e congressuali. La costruzione fortificata ha un particolare valore architettonico anche per la sua eleganza dovuta al massiccio impiego di portoro, pietra calcarea nera di ottima qualità cavata direttamente sull’isola. I blocchi furono tagliati in modo tanto perfetto da rendere quasi inutile l’uso della malta, com’è possibile vedere anche all’interno dell’edificio.
Imbarco
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