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Bivacco Corini da Fondi di Schilpario

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Trail stats

Distance
5.57 mi
Elevation gain
3,596 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
3,245 ft
Max elevation
6,814 ft
TrailRank 
38
Min elevation
4,070 ft
Trail type
One Way
Coordinates
626
Uploaded
August 22, 2023
Recorded
August 2023
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near I Fondi, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Lasciato l'auto mi incammino sulla destra per la strada forestale che sale ai “Campelli”. Dopo un ponte, si incontra il sentiero 428 sulla destra e lo seguo con un percorso a saliscendi. Raggiunto un bivio con dei cartelli lascio a sinistra il sentiero che porta al rifugio Cimon della Bagozza e seguo il sentiero 428 seguendo le inidicazioni per il Passo di Valzellazzo. Il sentiero inizia a salire con svolte nel bosco. Ulteriore bivio e seguo a destra, da qui inizia il tratto più duro e ripido, all'inizio l'ambiente che mi circonda è un insieme di pini mughi e rododendri, si passa poi al ghiaione che porta infine al passo. Dal 2017 al passo di Valzellazzo è presente il nuovo bivacco dedicato a don Giulio Corini. La vista dal passo è "strana" perchè ti senti a un bivio o meglio passo, di quì la Val di Scalve, di là la Valle Camonica. Dal Passo svoltando alla sua sinistra si segue la traccia che porta al Cimon della Bagozza a destra prosegue il mio giro ad anello.

ATTENZIONE !

Da qui inizia un tratto davvero difficile che sconsiglio a chi soffre di vertigini o soffre i sentieri troppo esposti. La mia idea era quella di raggiungere il Passo di Lifretto e da qui, seguendo il sentiero 420, ritornare al parcheggio lungo un giro ad anello molto panoramico. Ma non ho fatto i conti con il tratto che dal bivacco porta al passo.

Il sentiero in questione, ben segnalato, in alcuni punti è davvero esposto e la presenza delle catene o corde metalliche per sicurezza sono indispensabili. Resta, comunque un sentiero molto esposto!!, dovete pensarci bene prima di farlo. Quando finalmente raggiungo Malga Vai di Piane, il sentiero diventa una strada sterrata ma se pensavo che il peggio fosse passato mi sbagliavo. A fatica vedo il piccolo cartello che mi indica il Passo e ancora più fatica è capire il sentiero dov'è.

Finalmente riesco ad individuarlo e nel primo tratto la difficoltà a non perdermi è alta, i segni ci sono e sono pure recenti vista la vernica, il problema resta la vegetazione molto, troppo alta ! che mi copre il sentiero e i segni. Raggiungo il canale Glera il punto più pericoloso ed esposto della discesa, da qui in poi sarà una passeggiata. Superare il canale richiede molta attenzione e pazienza . ATTENZIONE.

Superato con, non poca fatica il canale, il resto del sentiero risulta semplice, torno così alla macchina.

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