LA VIA DEL SALE: Milano - Capanne di Cosola / Tappa 5 / Varzi - Capanne di Cosola
near Varzi, Lombardia (Italia)
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Itinerary description
La Via del Sale da Milano a Portofino un progetto di cui sentivamo parlare da circa 10 anni: l'unione della Greenway Milano-Varzi con la ben nota Via del Sale che da Varzi porta alla coste genovesi.
Poteva mancare nella nostra lista? Certo che no! :)
L'abbiamo percorsa da Milano a Capanne di Cosola (i primi 127 km), avendo già fatto il tratto da Capanne di Cosola a Portofino (San Fruttuoso, in realtà, ma siamo li li) nel trekking da Piacenza a San Fruttuoso.
Da notare alcune sovrapposizioni:
- da Pavia a Varzi la greenway ripercorre pari pari la Via dei Malaspina
- gli ultimi 10km, da Pian della Mora a Capanne di Cosola, sono in comune con la Via del Mare che parte da Tortona.
Le tappe le abbiamo divise in questo modo:
1) Milano - Pavia
2) Pavia - Cervesina
3) Cervesina - Rivanazzano Terme
4) Rivanazzano Terme - Varzi
5) Varzi - Capanne di Cosola
come accennavo prima, la Via da Capanne di Cosola in poi l'avevamo già fatta e potete trovarla qua:
Tappa 6: Capannette di Pej - Casa del Romano
Tappa 7: Casa del Romano - Torriglia
Tappa 8: Torriglia - Calcinara
Tappa 9: Calcinara - San Fruttuoso
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Il 30 Marzo 2019 riusciamo finalmente a terminare la nostra Via del Mare, 168 giorni dopo essere arrivati alle porte di Varzi.
Una lunga attesa!
Ripartiamo da dove ci eravamo fermati l'altra volta, ovvero dall'agriturismo La Sorgente.
Proseguaiamo sulla provinciale per circa 400 metri e poi, appena prima del ponte sulla Staffora, teniamo la destra per prendere un inghiaiato che scende.
Subito troviamo tabellone e freccia marrone de "La Via del Sale Varzi - Monte Chiappo"...confortante, dopo tanti chilometri dove i segnavia (della Via dei Malaspina) si contavano sulle dita di una mano.
Percorriamo circa 1km in piano, seguendo la riva della Staffora sulla comoda inghiaiata, fino a che i segnavia della Via del Sale non ci fanno piegare a destra per cominciare subito a salire decisi.
Inizialmente il sentiero è piuttosto sconnesso, ma migliora man mano che saliamo fino a diventare una carrozzabile quando siamo alle porte di Monteforte, dove ci ricongiungiamo momentaneamente anche con la Via dei Malaspina.
Attraversiamo il piccolo abitato ed osserviamo per alcuni istanti un maniscalco intento a ferrare un cavallo in mezzo alla strada. Cose che ai nostri tempi non si vedono tutti i giorni!
Lasciato Monteforte alla spalle e ripreso lo sterrato andiamo avanti per circa 400 metri, poi svoltiamo a destra, abbandonando definitivamente la Via dei Malaspina che prosegue dritto per Bosmenso.
Dopo circa 500 metri di modesta salita raggiungiamo l'asfalto della SP91, svoltiamo a sinistra e lo seguiamo in direzione Castellaro. Questo tratto in piano è un toccasana per tirare un po' il fiato!
Dopo circa 1,6km abbandoniamo l'asfalto per prendere sulla destra un tratturo che ci fa tagliare un pezzo di provinciale e in pochi minuti siamo a Castellaro.
Attraversiamo il bel paesino e, passato un ristorante, continuiamo su ampia carrozzabile che riprende a salire con alcune curve.
Dopo circa 500 metri, in corrispondenza di un tornante a sinistra con una costruzione all'esterno, lasciamo l'ampio inghiaiato per tirare dritto su carrozzabile un poco più stretta.
Costeggiamo il Fosso di Castellaro e guadagnano ancora quota con alcuni tornanti.
Superato il terzo tornante abbandoniamo la carrozzabile per prendere a destra un sentiero che sale ripido nel bosco.
Dopo meno di un chilometro ci immettiamo su una strada più larga e in piano, ma la lasciamo dopo appena 200 metri per riprendere il sentiero che si inerpica duro sulla sinistra. Dopo altri 750 metri circa si vede la "luce"...nel senso che il bosco si dirada e, al bivio a T che troviamo, andiamo a destra su ampio sentiero in modesta salita che in 10 minuti di porta fuori dal bosco e al rifugio (non gestito e sempre aperto) di Pian della Mora.
Superato il rifugio notiamo sulla destra l'innesto della traccia che sale da Selvapiana (percorsa durante l'ultima tappa della Tortona - Capanne di Cosola) e sappiamo che la parte più dura è alle spalle.
Non ci resta che percorrere lo stupendo crinale che separa la provincia di Alessandria con quella di Pavia e il Piemonte dalla Lombardia tra viste mozzafiato e tranquilli sali e scendi...almeno fin sotto il Monte Chiappo!
Qua tocca ancora l'ultimo strappo cattivello (800 metri al 17% medio) per guadagnare il cucuzzolo del Chiappo, con anesso rifugio (chiuso al momento del nostro passaggio) e la statua di San Giuseppe.
Un tratto di discesa e un'ultima, breve salita ci porta alla discesa finale, questa volta sul filo del confine tra Piemonte ed Emilia Romagna.
In pochi minuti arriviamo a Capanne di Cosola e alla fine di questa Via del Mare che ci ha portato dalla cosmopolita Milano a questo valico sperduto.
Naturalmente da qua la strada verso il Mar Ligure è ancora lunga ma...già fatta :)
Ma sicuramente da rifare.
Segnavia ottimi, frecce "La via del Sale" e saltuari tabelloni illustrativi.
Poteva mancare nella nostra lista? Certo che no! :)
L'abbiamo percorsa da Milano a Capanne di Cosola (i primi 127 km), avendo già fatto il tratto da Capanne di Cosola a Portofino (San Fruttuoso, in realtà, ma siamo li li) nel trekking da Piacenza a San Fruttuoso.
Da notare alcune sovrapposizioni:
- da Pavia a Varzi la greenway ripercorre pari pari la Via dei Malaspina
- gli ultimi 10km, da Pian della Mora a Capanne di Cosola, sono in comune con la Via del Mare che parte da Tortona.
Le tappe le abbiamo divise in questo modo:
1) Milano - Pavia
2) Pavia - Cervesina
3) Cervesina - Rivanazzano Terme
4) Rivanazzano Terme - Varzi
5) Varzi - Capanne di Cosola
come accennavo prima, la Via da Capanne di Cosola in poi l'avevamo già fatta e potete trovarla qua:
Tappa 6: Capannette di Pej - Casa del Romano
Tappa 7: Casa del Romano - Torriglia
Tappa 8: Torriglia - Calcinara
Tappa 9: Calcinara - San Fruttuoso
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Il 30 Marzo 2019 riusciamo finalmente a terminare la nostra Via del Mare, 168 giorni dopo essere arrivati alle porte di Varzi.
Una lunga attesa!
Ripartiamo da dove ci eravamo fermati l'altra volta, ovvero dall'agriturismo La Sorgente.
Proseguaiamo sulla provinciale per circa 400 metri e poi, appena prima del ponte sulla Staffora, teniamo la destra per prendere un inghiaiato che scende.
Subito troviamo tabellone e freccia marrone de "La Via del Sale Varzi - Monte Chiappo"...confortante, dopo tanti chilometri dove i segnavia (della Via dei Malaspina) si contavano sulle dita di una mano.
Percorriamo circa 1km in piano, seguendo la riva della Staffora sulla comoda inghiaiata, fino a che i segnavia della Via del Sale non ci fanno piegare a destra per cominciare subito a salire decisi.
Inizialmente il sentiero è piuttosto sconnesso, ma migliora man mano che saliamo fino a diventare una carrozzabile quando siamo alle porte di Monteforte, dove ci ricongiungiamo momentaneamente anche con la Via dei Malaspina.
Attraversiamo il piccolo abitato ed osserviamo per alcuni istanti un maniscalco intento a ferrare un cavallo in mezzo alla strada. Cose che ai nostri tempi non si vedono tutti i giorni!
Lasciato Monteforte alla spalle e ripreso lo sterrato andiamo avanti per circa 400 metri, poi svoltiamo a destra, abbandonando definitivamente la Via dei Malaspina che prosegue dritto per Bosmenso.
Dopo circa 500 metri di modesta salita raggiungiamo l'asfalto della SP91, svoltiamo a sinistra e lo seguiamo in direzione Castellaro. Questo tratto in piano è un toccasana per tirare un po' il fiato!
Dopo circa 1,6km abbandoniamo l'asfalto per prendere sulla destra un tratturo che ci fa tagliare un pezzo di provinciale e in pochi minuti siamo a Castellaro.
Attraversiamo il bel paesino e, passato un ristorante, continuiamo su ampia carrozzabile che riprende a salire con alcune curve.
Dopo circa 500 metri, in corrispondenza di un tornante a sinistra con una costruzione all'esterno, lasciamo l'ampio inghiaiato per tirare dritto su carrozzabile un poco più stretta.
Costeggiamo il Fosso di Castellaro e guadagnano ancora quota con alcuni tornanti.
Superato il terzo tornante abbandoniamo la carrozzabile per prendere a destra un sentiero che sale ripido nel bosco.
Dopo meno di un chilometro ci immettiamo su una strada più larga e in piano, ma la lasciamo dopo appena 200 metri per riprendere il sentiero che si inerpica duro sulla sinistra. Dopo altri 750 metri circa si vede la "luce"...nel senso che il bosco si dirada e, al bivio a T che troviamo, andiamo a destra su ampio sentiero in modesta salita che in 10 minuti di porta fuori dal bosco e al rifugio (non gestito e sempre aperto) di Pian della Mora.
Superato il rifugio notiamo sulla destra l'innesto della traccia che sale da Selvapiana (percorsa durante l'ultima tappa della Tortona - Capanne di Cosola) e sappiamo che la parte più dura è alle spalle.
Non ci resta che percorrere lo stupendo crinale che separa la provincia di Alessandria con quella di Pavia e il Piemonte dalla Lombardia tra viste mozzafiato e tranquilli sali e scendi...almeno fin sotto il Monte Chiappo!
Qua tocca ancora l'ultimo strappo cattivello (800 metri al 17% medio) per guadagnare il cucuzzolo del Chiappo, con anesso rifugio (chiuso al momento del nostro passaggio) e la statua di San Giuseppe.
Un tratto di discesa e un'ultima, breve salita ci porta alla discesa finale, questa volta sul filo del confine tra Piemonte ed Emilia Romagna.
In pochi minuti arriviamo a Capanne di Cosola e alla fine di questa Via del Mare che ci ha portato dalla cosmopolita Milano a questo valico sperduto.
Naturalmente da qua la strada verso il Mar Ligure è ancora lunga ma...già fatta :)
Ma sicuramente da rifare.
Segnavia ottimi, frecce "La via del Sale" e saltuari tabelloni illustrativi.
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Comments (1)
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Bellissimo tour,una piccola curiosità ossia che il tratto da Varzi a Monteforte e Castellaro fa parte anche del Sentiero del Grillo 😄 Avendolo seguito l'anno scorso ,segnalo che in questo tratto il fondo è veramente messo male ,peggiorato rispetto alle vs foto, e nella tratta a fianco dello Staffora una parte di sentiero è sparita nel torrente e se non si vuole fare un bel bagno si deve passare in mezzo ad un campo privato ( non vi è mai nessuno per fortuna) per un duecento metri circa