Scaldasole
near Scaldasole, Lombardia (Italia)
Viewed 103 times, downloaded 1 times
Trail photos
Itinerary description
Scaldisolium[1] (-ii, n.) (Italiane: Scaldasole) est oppidum Italiae et municipium, in Regione Langobardia, in Provincia Papiensi ac in Agro Laumellino situm.
Il castello di Scaldasole si trova nel comune di Scaldasole, in provincia di Pavia.
Il nucleo originale del castello fu costruito tra il X ed il XII secolo e fu feudo della famiglia dei Campeggi. Tra il 1334 e il 1404 passò alla famiglia Folperti di Scaldasole[1] che fece intraprendere dagli architetti Milanino de Saltariis, Bernardo e Martino de Soncino, la costruzione sul lato sud del castello originale, del ricetto, vasto cortile rettangolare fortificato in grado di raccogliere in caso di necessità l'intera popolazione del paese.[2]
Successivamente, i marchesi Malaspina, nuovi feudatari di Scaldasole, abbellirono il castello con un portico ed una loggia e fecero affrescare alcune sale. Fu questo complesso edilizio, con le sue sette torri medioevali, le volte e i camini rinascimentali, ad ospitare nel tempo alcuni illustri personaggi tra cui nel 1491 Isabella d'Aragona, figlia di Alfonso duca di Calabria e promessa sposa di Gian Galeazzo Sforza duca di Milano, nel 1497 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e nel 1533 Carlo V d'Asburgo.
Tra il secolo XV e il XVII secolo il castello fu oggetto di innumerevoli passaggi di proprietà: Filippo Maria Visconti, toltolo alla famiglia Folperti, nel 1436 lo diede al camerario ducale messer Innico I d'Avalos figlio di Ruy López Dávalos conte di Ribadeo e nel 1444 a Giovanni Pietro da Sesto, che la restituì ai Folperti nel 1451. Cinque anni dopo pervenne a Francesco Pico della Mirandola[1] conte di Concordia e nel 1461, per atto di successione, a suo genero Giacomo Malaspina, marchese di Fosdinovo. Nel 1577 fu ceduto al conte Rinaldo Tettoni, il quale lo vendette al cardinale Tolomeo Gallio di Como nel 1582 i cui eredi, i Gallio Trivulzio duchi d'Alvito, alienarono le proprietà locali al loro livellario Carlo Brielli nel 1799 che, tre anni dopo, le diede in investitura perpetua al nobile Giovanni Antonio Strada di Garlasco, ai cui discendenti appartiene tuttora[1]
Castrum Valeggii unum ex aedificiis in Lomellina fascinantibus est.
Medium horae impulsum a Papia, per 'via delle Gallie', castellum ab incepto defensivum habuit. Prima eius argumenta reducuntur ad 1200
Antiqui stabula ad 1400s redire potuerunt, cum structurae primae
expansionem primam subierunt. Hodiernum atrium internum olim fuit antiqua area arcis externa, et signa primi pontis et primi introitus adhuc evidenter patent.
Castrum Valeggii per tempus evolutum est, bellicoso aspectu amisso, etiam in Mediolanum et Papiam vectum cibi factus, sed per annos semper fossa defensiva circumquaque servata est.
Forma mutationes majores subiit. Structura per formam originalis cum basi quadrata, hodiernam cum figura trapezoidali transivit. In Renaissantia duabus turribus frontalibus auctum est et eo tempore fuit quod Picum Mirandulam diu expectavit antequam Romam suam theses exhiberet.
In utrem adhuc videres sonum furnorum antiquorum ad convivia adhibitum. Potest adire ad summam turrim, ubi adhuc incubat usus est oleum calidum destillare in mico, si impetum faceret.
Per annos castrum depopulatorum victima fuit et originales marmoreae imagines et loricae surrepta sunt.
Castrum de Valeggio etiam Papiae Universitatis studuit intelligere, si forte etiam manus est in Leonardo da Vinci.
LECTIO
Dicitur in castro fuisse laqueum pro meretricibus destinatum, qui dominum repudiarunt
Hodie in stabulis bene renovatis Castri Valeggii, nuptiae, exhibitiones et eventus institutionales ordinantur, ad integram eorum structuram componendam.
Il castello di Scaldasole si trova nel comune di Scaldasole, in provincia di Pavia.
Il nucleo originale del castello fu costruito tra il X ed il XII secolo e fu feudo della famiglia dei Campeggi. Tra il 1334 e il 1404 passò alla famiglia Folperti di Scaldasole[1] che fece intraprendere dagli architetti Milanino de Saltariis, Bernardo e Martino de Soncino, la costruzione sul lato sud del castello originale, del ricetto, vasto cortile rettangolare fortificato in grado di raccogliere in caso di necessità l'intera popolazione del paese.[2]
Successivamente, i marchesi Malaspina, nuovi feudatari di Scaldasole, abbellirono il castello con un portico ed una loggia e fecero affrescare alcune sale. Fu questo complesso edilizio, con le sue sette torri medioevali, le volte e i camini rinascimentali, ad ospitare nel tempo alcuni illustri personaggi tra cui nel 1491 Isabella d'Aragona, figlia di Alfonso duca di Calabria e promessa sposa di Gian Galeazzo Sforza duca di Milano, nel 1497 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e nel 1533 Carlo V d'Asburgo.
Tra il secolo XV e il XVII secolo il castello fu oggetto di innumerevoli passaggi di proprietà: Filippo Maria Visconti, toltolo alla famiglia Folperti, nel 1436 lo diede al camerario ducale messer Innico I d'Avalos figlio di Ruy López Dávalos conte di Ribadeo e nel 1444 a Giovanni Pietro da Sesto, che la restituì ai Folperti nel 1451. Cinque anni dopo pervenne a Francesco Pico della Mirandola[1] conte di Concordia e nel 1461, per atto di successione, a suo genero Giacomo Malaspina, marchese di Fosdinovo. Nel 1577 fu ceduto al conte Rinaldo Tettoni, il quale lo vendette al cardinale Tolomeo Gallio di Como nel 1582 i cui eredi, i Gallio Trivulzio duchi d'Alvito, alienarono le proprietà locali al loro livellario Carlo Brielli nel 1799 che, tre anni dopo, le diede in investitura perpetua al nobile Giovanni Antonio Strada di Garlasco, ai cui discendenti appartiene tuttora[1]
Castrum Valeggii unum ex aedificiis in Lomellina fascinantibus est.
Medium horae impulsum a Papia, per 'via delle Gallie', castellum ab incepto defensivum habuit. Prima eius argumenta reducuntur ad 1200
Antiqui stabula ad 1400s redire potuerunt, cum structurae primae
expansionem primam subierunt. Hodiernum atrium internum olim fuit antiqua area arcis externa, et signa primi pontis et primi introitus adhuc evidenter patent.
Castrum Valeggii per tempus evolutum est, bellicoso aspectu amisso, etiam in Mediolanum et Papiam vectum cibi factus, sed per annos semper fossa defensiva circumquaque servata est.
Forma mutationes majores subiit. Structura per formam originalis cum basi quadrata, hodiernam cum figura trapezoidali transivit. In Renaissantia duabus turribus frontalibus auctum est et eo tempore fuit quod Picum Mirandulam diu expectavit antequam Romam suam theses exhiberet.
In utrem adhuc videres sonum furnorum antiquorum ad convivia adhibitum. Potest adire ad summam turrim, ubi adhuc incubat usus est oleum calidum destillare in mico, si impetum faceret.
Per annos castrum depopulatorum victima fuit et originales marmoreae imagines et loricae surrepta sunt.
Castrum de Valeggio etiam Papiae Universitatis studuit intelligere, si forte etiam manus est in Leonardo da Vinci.
LECTIO
Dicitur in castro fuisse laqueum pro meretricibus destinatum, qui dominum repudiarunt
Hodie in stabulis bene renovatis Castri Valeggii, nuptiae, exhibitiones et eventus institutionales ordinantur, ad integram eorum structuram componendam.
Waypoints
You can add a comment or review this trail
Comments