Dolomiti di Braies: Rifugio Biella (Seekofelhütte) e Monte Muro (Ofenmauer) dall'Albergo Alpino Pederü
near Sennes, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Ciaspolata al Monte Muro, ovvero l’elevazione che sta sotto la Croda del Becco con in mezzo la Forcella Sora Forno: lo specifico perché “di Monte Muro in giro ce n’è più di uno”.
Il perno dell’escursione è il Rifugio Sennes che d’inverno con la neve si può raggiungere in modo elementare (tra stradette di neve battuta e sentieri) dall’Albergo Alpino Pederü in Val dai Tamersc (o Val di Rudo), oppure con tragitto più lungo dal tornante Sant’Uberto della SS 51 d’Alemagna (vedi itinerario → Dolomiti di Braies: Monte Sella di Sennes o Muntejela de Senes dal tornante Sant’Uberto della SS 51 d'Alemagna).
Oggi ho scelto la via più breve dall’Albergo Alpino Pederü, e al rientro ho deviato per l’area di Fodara Vedla.
Con le ciaspole è possibile salire al Monte Muro anche dall’altro versante, ma è più difficilino: eventualmente vedi itinerario → Parco Naturale Fanes-Senes-Braies: Monte Muro (Ofenmauer) da Ponticello (Brückele).
******************************
La logica del percorso con ciaspole dal Rifugio Sennes è di seguire semplicemente il ramo nord-ovest del sentiero estivo 6A come consigliato dalla guida “Ciaspolando nelle Dolomiti” della casa editrice Tappeiner.
Quindi 300 metri circa dopo il rifugio si trova il bivio segnalato e bisogna salire il primo, unico e breve ripido che porta sui dolci saliscendi successivi.
Se la neve è buona come oggi non ci sono problemi, altrimenti bisogna proseguire ancora lungo la stradetta del sentiero 24 ed aggirare più dolcemente il fianco sinistro (direzione salita) che delimita il breve ripido iniziale del sentiero 6A.
Poi, pur con gli inevitabili adattamenti di linea dovuti alla neve, si sta abbastanza vicini al tragitto del sentiero 6A, e si punta verso nord-est avendo sempre di fronte in primo piano la Croda del Becco.
Con qualche breve e dolce saliscendi si arriva alla conca finale prima del Rifugio Biella.
Ora bisogna scendere alcuni metri e si trova una qualche soluzione di media pendenza: qui al rientro, vista l’ottima neve, sono risalito per un gradone più ripido.
Infine, si arriva al Rifugio Biella con un comodissimo “arco” quasi pianeggiante che scorre sotto la parete sud della Croda del Becco.
Per salire al Monte Muro o Ofenmauer: si può andare prima alla Forcella Sora Forno e poi tagliare in direzione est; oppure andare più diretti dal Rifugio Biella con iniziale direzione nord-est.
In entrambi i casi si trovano degli avvallamenti che si possono seguire senza difficoltà con le opportune svolte.
Come sempre “senza difficoltà vale in caso di neve buona”.
Occhio alle cornici nei pressi del punto più alto di vetta.
Il perno dell’escursione è il Rifugio Sennes che d’inverno con la neve si può raggiungere in modo elementare (tra stradette di neve battuta e sentieri) dall’Albergo Alpino Pederü in Val dai Tamersc (o Val di Rudo), oppure con tragitto più lungo dal tornante Sant’Uberto della SS 51 d’Alemagna (vedi itinerario → Dolomiti di Braies: Monte Sella di Sennes o Muntejela de Senes dal tornante Sant’Uberto della SS 51 d'Alemagna).
Oggi ho scelto la via più breve dall’Albergo Alpino Pederü, e al rientro ho deviato per l’area di Fodara Vedla.
Con le ciaspole è possibile salire al Monte Muro anche dall’altro versante, ma è più difficilino: eventualmente vedi itinerario → Parco Naturale Fanes-Senes-Braies: Monte Muro (Ofenmauer) da Ponticello (Brückele).
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La logica del percorso con ciaspole dal Rifugio Sennes è di seguire semplicemente il ramo nord-ovest del sentiero estivo 6A come consigliato dalla guida “Ciaspolando nelle Dolomiti” della casa editrice Tappeiner.
Quindi 300 metri circa dopo il rifugio si trova il bivio segnalato e bisogna salire il primo, unico e breve ripido che porta sui dolci saliscendi successivi.
Se la neve è buona come oggi non ci sono problemi, altrimenti bisogna proseguire ancora lungo la stradetta del sentiero 24 ed aggirare più dolcemente il fianco sinistro (direzione salita) che delimita il breve ripido iniziale del sentiero 6A.
Poi, pur con gli inevitabili adattamenti di linea dovuti alla neve, si sta abbastanza vicini al tragitto del sentiero 6A, e si punta verso nord-est avendo sempre di fronte in primo piano la Croda del Becco.
Con qualche breve e dolce saliscendi si arriva alla conca finale prima del Rifugio Biella.
Ora bisogna scendere alcuni metri e si trova una qualche soluzione di media pendenza: qui al rientro, vista l’ottima neve, sono risalito per un gradone più ripido.
Infine, si arriva al Rifugio Biella con un comodissimo “arco” quasi pianeggiante che scorre sotto la parete sud della Croda del Becco.
Per salire al Monte Muro o Ofenmauer: si può andare prima alla Forcella Sora Forno e poi tagliare in direzione est; oppure andare più diretti dal Rifugio Biella con iniziale direzione nord-est.
In entrambi i casi si trovano degli avvallamenti che si possono seguire senza difficoltà con le opportune svolte.
Come sempre “senza difficoltà vale in caso di neve buona”.
Occhio alle cornici nei pressi del punto più alto di vetta.
Waypoints
Waypoint
7,372 ft
05 - Foto all'andata lungo i dolci saliscendi del sentiero 6A verso il Rifugio Biella
Waypoint
7,496 ft
06 - Foto all'andata lungo i dolci saliscendi del sentiero 6A verso il Rifugio Biella
Comments (5)
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Finalmente un giro facile 👍🌝chiedo a te che ritengo molto preparato..ho notato che wickiloc è buono se devi seguire una traccia gia fatta(le tue però sono di solito x grandi alpinisti)ma come mai non ha mappe abbastanza dettagliate x essere usato anche per chi le volesse usare per fare un giro nuovo tipo kompass o tabacco per intenderci o i garmin ...non ci sono tutti i sentieri ...è abbastanza scarna ..grazie
Complimenti le tue uscite, davvero top...
Ciao kermitt62,
intanto grazie per i complimenti, e riguardo alla tua domanda posso fare solo delle supposizioni.
Per farla breve – riassumendo quanto ho capito del funzionamento di varie altre app – ti danno le mappe buone se sottoscrivi un servizio a pagamento, e non tutti comunque hanno mappe buone.
Ad esempio una app con ottime mappe è outdooractive, che tra le altre ti dà anche tutte le kompass che hai nominato e quelle colorate per fasce di inclinazioni di pendenza – però devi sottoscrivere un abbonamento di tipo PRO: io l’ho sottoscritto dopo il periodo di prova perché le ho trovate utili.
La miglior alternativa gratis è sempre OpenStreetMap (e derivati vari) su cui si basano molte app e servizi.
Io nei miei GPS Garmin (GPSMAP 64s e 66i) ho precaricata la versione OpenMTBMap per Italia, Svizzera e Austria, e visualizzo quella mentre giro (anche per la ciaspolata di ieri).
Già questa per uso escursionistico è nettamente migliore delle mappe Garmin.
A volte preparo una scansione di qualche mappa cartacea (Tabacco, Kompass, 4Land e altre) e poi con il software OKMap preparo un file KMZ: a quel punto posso caricare l’immagine della mappa cartacea nel GPS e la vedo sovraimpressa a OpenMTBMap.
Delle varie case editrici, la più affidabile è 4Land perché tutti i sentieri stampati sulle cartine sono rilevati con il GPS.
Come sempre non bisogna affidarsi “anima e corpo” alle cartine, anche perché magari le cartine sono giuste ed è il tuo GPS che non prende bene e che ti porta fuori strada.
Spero di esserti stato utile e buone escursioni! 😉
Davvero gentilissimo, ottima spiegazione io comunque ho la versione premium di wickiloc per poterla usare offline,
Proverò sicuramente anche qualcos'altro di quelle che mi hai consigliato...chapeau
Ciao scusami una domanda , è circa due settimane che non nevica , è possibile svolgere il percorso con i ramponi?
Ciao Costanza,
fino al Rifugio Sennes la traccia è battuta dalle motoslitte e non ci sono problemi solo con ramponi o ramponcini a catenella e spesso anche solo con scarponi.
Poi il percorso è molto meno frequentato perché non è di gran soddisfazione per gli scialpinisti a differenza del vicino Monte Sella di Sennes.
Però se non c’è molta neve probabilmente con ramponi può essere faticoso solo nella depressione prima dell’ultima diagonale per il Rifugio Biella.
Serve comunque qualche passaggio precedente per non sprofondare troppo, oppure poca neve già trasformata, e ora non posso saperlo perché quest’anno non sono ancora stato nell’area del Parco Naturale Fanes Senes Braies.
Prova a sentire il Rifugio Sennes, oppure sali fino a lì e – dopo aver visto la situazione – decidi se depositare le ciaspole o continuare con quelle.
Buona escursione. 😉