Dolomiti di Brenta: Rifugio Brentei, Rifugio Alimonta e Bocca degli Armi dalla Val Brenta
near Casetti, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Ciaspolata che si infila nel cuore delle Dolomiti di Brenta.
È lunga e con tanto dislivello.
L’ho valutata impegnativa considerando una situazione di neve ben assestata a TUTTE LE ORE DEL GIORNO: in caso contrario, a mio giudizio, è “senza valutazione” nel senso che è meglio andare da un’altra parte.
Lo scenario, pur quasi senza panorami di lontananza, è veramente spettacolare.
Peccato dover “fare i conti con l’orologio” e non potersi dedicare con calma alle foto.
**********
Dalla partenza si segue il sentiero CAI 323 per stradette fino alla stazione a valle della teleferica del Rifugio Brentei, e poi su comodo sentiero boschivo fino a un tratto sotto rocce strapiombanti (e con cascata di ghiaccio) dove sicuramente per alcuni metri mancherà la neve.
Poi si continua nel bosco fino a un primo vallone ripido che oggi era ricoperto dal residuo di una valanga: in salita ci si arrangia bene ma in discesa è un po’ fastidioso.
Da questo vallone si esce, prima del termine, a sinistra più o meno sulle basi del sentiero CAI 323.
Ora c’è un dolcissimo e rilassante tratto in bosco rado fino a Malga Brenta Alta, dove si abbandona il CAI 323 per puntare, dopo altro lungo tratto piano, a un evidentissimo vallone/canale.
Questo secondo ripido è il più lungo della serie (o meglio quello con più dislivello) e deve essere affrontato con calma e precisione sia in salita che in discesa.
Più in alto spiana decisamente, e il vallone avanza per svariate decine di metri fino a uno slargo, dove si abbandona la Val Brenta Alta con una grande “esse” in falsopiano sinistra-destra ad aggirare una dorsale e immettersi in un terzo ripido (meno ripido del secondo).
Qui in salita ho tagliato e ciaspolato sul bordo del vallone perché mi sembrava con neve migliore, ma l’uscita dal fianco è assai ripida, e credo convenga seguire la linea che ho fatto in discesa sempre dentro al vallone.
Dalla testata di questo terzo ripido si è in vista del Rifugio Brentei.
Per raggiungerlo si attraversa una depressione e poi si rimonta una bassa fascia rocciosa; ci sono un paio di punti dove salire, e sono molto ripidi in uscita.
Sono pochi metri da gestire con attenzione in salita e in discesa; qui se si scivola non c’è “il vuoto sotto il sedere” perché c’è la depressione, ma è sempre meglio evitare.
Dal Rifugio Brentei si ritrova virtualmente (perché … sta sotto la neve) il sentiero CAI 323 e ci si infila nel successivo vallone-canale.
Questo non è difficile, serve solo un po’ di attenzione nell’evidente restringimento in alto che si nota già dal rifugio.
Dopo il restringimento si avanza qualche decina di metri in piano e si esegue una “zeta” destra-sinistra in salita per uscire dal canale, aggirare una dorsale e immettersi sul facile pendio che, finalmente, conduce al Rifugio Alimonta.
Dal Rifugio Alimonta si attraversa un piccolo altopiano fino alla base del canale, dove sta la Vedretta degli Sfulmini, che conduce alla Bocca degli Armi.
Oggi, con tanta neve ben assestata, la pendenza di quest’ultimo balzo era omogenea e abbastanza tranquilla sia per gli occhi che per le gambe.
Resta la discesa che stranamente … è lunga come la salita (😊), ed è quasi un’escursione a sé dopo le fatiche della salita.
È lunga e con tanto dislivello.
L’ho valutata impegnativa considerando una situazione di neve ben assestata a TUTTE LE ORE DEL GIORNO: in caso contrario, a mio giudizio, è “senza valutazione” nel senso che è meglio andare da un’altra parte.
Lo scenario, pur quasi senza panorami di lontananza, è veramente spettacolare.
Peccato dover “fare i conti con l’orologio” e non potersi dedicare con calma alle foto.
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Dalla partenza si segue il sentiero CAI 323 per stradette fino alla stazione a valle della teleferica del Rifugio Brentei, e poi su comodo sentiero boschivo fino a un tratto sotto rocce strapiombanti (e con cascata di ghiaccio) dove sicuramente per alcuni metri mancherà la neve.
Poi si continua nel bosco fino a un primo vallone ripido che oggi era ricoperto dal residuo di una valanga: in salita ci si arrangia bene ma in discesa è un po’ fastidioso.
Da questo vallone si esce, prima del termine, a sinistra più o meno sulle basi del sentiero CAI 323.
Ora c’è un dolcissimo e rilassante tratto in bosco rado fino a Malga Brenta Alta, dove si abbandona il CAI 323 per puntare, dopo altro lungo tratto piano, a un evidentissimo vallone/canale.
Questo secondo ripido è il più lungo della serie (o meglio quello con più dislivello) e deve essere affrontato con calma e precisione sia in salita che in discesa.
Più in alto spiana decisamente, e il vallone avanza per svariate decine di metri fino a uno slargo, dove si abbandona la Val Brenta Alta con una grande “esse” in falsopiano sinistra-destra ad aggirare una dorsale e immettersi in un terzo ripido (meno ripido del secondo).
Qui in salita ho tagliato e ciaspolato sul bordo del vallone perché mi sembrava con neve migliore, ma l’uscita dal fianco è assai ripida, e credo convenga seguire la linea che ho fatto in discesa sempre dentro al vallone.
Dalla testata di questo terzo ripido si è in vista del Rifugio Brentei.
Per raggiungerlo si attraversa una depressione e poi si rimonta una bassa fascia rocciosa; ci sono un paio di punti dove salire, e sono molto ripidi in uscita.
Sono pochi metri da gestire con attenzione in salita e in discesa; qui se si scivola non c’è “il vuoto sotto il sedere” perché c’è la depressione, ma è sempre meglio evitare.
Dal Rifugio Brentei si ritrova virtualmente (perché … sta sotto la neve) il sentiero CAI 323 e ci si infila nel successivo vallone-canale.
Questo non è difficile, serve solo un po’ di attenzione nell’evidente restringimento in alto che si nota già dal rifugio.
Dopo il restringimento si avanza qualche decina di metri in piano e si esegue una “zeta” destra-sinistra in salita per uscire dal canale, aggirare una dorsale e immettersi sul facile pendio che, finalmente, conduce al Rifugio Alimonta.
Dal Rifugio Alimonta si attraversa un piccolo altopiano fino alla base del canale, dove sta la Vedretta degli Sfulmini, che conduce alla Bocca degli Armi.
Oggi, con tanta neve ben assestata, la pendenza di quest’ultimo balzo era omogenea e abbastanza tranquilla sia per gli occhi che per le gambe.
Resta la discesa che stranamente … è lunga come la salita (😊), ed è quasi un’escursione a sé dopo le fatiche della salita.
Waypoints
Waypoint
3,855 ft
01 - Parcheggio alla sbarra del ponte sul Sarca di Vallesinella
Waypoint
4,436 ft
03 - Stazione a valle della teleferica del Rifugio Brentei con fine stradetta e inizio sentiero
Waypoint
4,675 ft
04 - Arrivo a breve tratto non innevato sotto rocce strapiombanti nella Scala di Brenta
Waypoint
6,739 ft
11 - Punto foto nei piani di collegamento tra il secondo e terzo vallone ripido prima del Rifugio Brentei
Waypoint
7,026 ft
12 - Punto foto salendo al bordo del terzo vallone ripido prima del Rifugio Brentei
Waypoint
8,677 ft
21 - Punto foto alla base della Vedretta degli Sfulmini nel canale finale per la Bocca degli Armi
Waypoint
6,417 ft
27 - Punto foto in discesa dal Rifugio Brentei nel secondo vallone/canale ripido incontrato in salita
Waypoint
5,428 ft
28 - Punto foto in discesa dal Rifugio Brentei sopra il primo ripido incontrato in salita
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