Dolomiti di Sesto: Giro antiorario delle Tre Cime di Lavaredo (Forcella Lavaredo → Forcella del Col de Mèdo) dal Lago di Antorno
near Misurina, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Ciaspolata dai «forti contrasti» per vari aspetti: tipi di neve, escursione termica e cambi di livello di difficoltà.
Però una cosa è stabile: la bellezza❗
La versione estiva dell’itinerario è tra gli anelli più conosciuti di tutte le Dolomiti, ma con la neve c’è molta meno frequentazione.
In rapporto allo sviluppo chilometrico totale è quasi tutto facile o al massimo medio: però ci sono – a mio giudizio – tre punti che non possono essere valutati-affrontati con leggerezza.
Due di questi – come oggi – in condizioni ottimali comunque non danno problemi, ma l’ultimo sarà sempre “delicato”.
Da programmare e fare solo con neve stabile e bollettino valanghe molto favorevole: per oggi 28 Gennaio 2024 era previsto un pericolo di grado 1 (verde) fino a 2.600 metri con attenzione ai lastroni da vento nei ripidi … e infatti … vedi relazione e foto.
Bisogna avere ramponi e piccozza nello zaino.
Questa uscita – per capire “l’alta viabilità con ciaspole della zona” – va inquadrata nel territorio con gli itinerari:
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Dal Lago di Antorno a Forcella Lavaredo (Paternsattel)
Dal parcheggio del Lago di Antorno si segue brevemente la strada di neve battuta e, prima del casello estivo per il pagamento pedaggio, si devia verso il sentiero CAI 119 che poi si lascia per il 101.
Più in alto – da qualche parte, dipende da com’è la neve – si rientra per un po’ sulla strada di neve battuta prima di arrivare al Rifugio Auronzo.
Chi vuole può salire al Rifugio Auronzo camminando sempre sulla neve battuta oppure … con il servizio di motoslitta.
Dal Rifugio Auronzo alla Cappella degli Alpini che anticipa il Rifugio Lavaredo, c’è un lungo traverso (sotto le Tre Cime) che potenzialmente può rivelarsi il primo tratto difficile dell’escursione.
Dovrebbe esserci sempre una traccia abbastanza larga e pressata, ma dipende da quando si passa rispetto all’ultima nevicata.
Oggi era facile-facile, e si poteva passare tranquillamente con ciaspole o con ramponcini a catenella.
Però nel mio precedente passaggio per andare verso il Rifugio Locatelli la tracciatura era minima e, vista l’esposizione del momento, ero passato con i ramponi.
Fatto il traverso si arriva alla Cappella degli Alpini ed oggi era poi tutto facile fino al Rifugio Lavaredo: anche qui tracciatura ottima senza perdite di quota negli avvallamenti.
Infine qualche zig-zag ancora senza problemi fino a Forcella Lavaredo o Paternsattel.
Da qui in poi la frequentazione con le ciaspole diminuisce drasticamente.
Da Forcella Lavaredo (Paternsattel) a Forcella del Col de Mèdo (Forcella Col di Mezzo - Mitterscharte)
Questa è la parte di traversata del “mitico e magico” 🧙 versante nord delle Tre Cime di Lavaredo.
La discesa verso nord con la neve dalla Forcella Lavaredo è il secondo punto potenzialmente difficile dell’escursione.
Non sono molti metri ma sono ripidi.
Serve neve molto assestata e bisogna valutare dove è meglio passare.
Non è pensabile di poter fare sicuramente tutto ciaspole ai piedi: bisogna avere i ramponi nello zaino se si vuol essere sicuri di poter avanzare da questo punto.
Oggi c’erano le condizioni migliori possibili e sono sceso con le ciaspole ai piedi, ma nel mio precedente passaggio in direzione Rifugio Locatelli sono sceso (e poi risalito al ritorno) con i ramponi.
Chiaramente non c’è una linea unica e obbligata per la traversata e, come logica, ne ho scelto una un po’ larga verso nord per minimizzare saliscendi e passaggi “strani” tra i grossi massi che stanno più verso le pareti delle Tre Cime di Lavaredo.
Nella prima parte c’erano delle vecchie tracce di sci poco consolidate di chi sale dalla Valle della Rienza e ho pure incrociato uno scialpinista.
Tenendo questa linea si va in tendenza discesa con qualche breve e dolce risalitina sulle gobbe stando poco più alti della depressione massima di questa specie di altopiano.
Poi ho abbandonato le vecchie tracce di sci … per non finire in Valle della Rienza, e improvvisando ho continuato allo stesso modo con molta calma per godermi lo spettacolo.
Si arriva così nell’area dei piccoli Laghi delle Cime o Zinnenseen che stanno poco sopra la Langalm (Lang Alm - Malga Grava Longa).
Qui oggi c’era qualche gobba più accentuata superabile o aggirabile senza alcun problema, e poi si risale in breve fino all’aggiramento della dorsale che fa uscire dal versante nord per passare nel versante ovest finale da cui si raggiunge la Forcella del Col de Mèdo.
Dall’altezza della Langalm ho trovato una traccia di sci recente ancora ben improntata, e anche impronte di ciaspole non evidentissime che “avevano resistito” agli ultimi venti dei giorni precedenti.
Pur con la neve ottimale di oggi, il traverso finale molto esposto (sopra il Canale Anghera) per la Forcella del Col de Mèdo non era compatibile con le ciaspole, e non riesco a immaginare una situazione di compatibilità.
Dunque, si avanza con ramponi e piccozza, e ho notato che anche le vecchie impronte di ciaspole erano sparite trasformandosi in normali orme sopra la traccia di sci.
Con attenzione si fa, ma … poco prima dell’uscita in forcella la traccia era interrotta dal più classico dei lastroni da vento, veramente brutto da vedere e – a mio giudizio – un azzardo in quella situazione anche con il bollettino valanghe più che buono.
Non restava che – come scelto da chi mi ha preceduto – salire poco prima del lastrone per aggirarlo dall’alto: sicuramente ripido (ben più della discesa da Forcella Lavaredo per dare un parametro) e molto esposto, ma con neve buona, piccozza e ramponi non c’era alcun problema.
Ho raggiunto così, con qualche passo finale su ghiaie e roccette un po’ sporche, il crinale circa 50/55 metri di dislivello sopra la Forcella del Col de Mèdo, e poi sono sceso senza difficoltà.
Qui però, sul filo del crinale, già si notava l’effetto sulla neve del netto cambio di esposizione solare.
Rientro da Forcella del Col de Mèdo (Forcella Col di Mezzo - Mitterscharte)
Poco dopo le ore 13 arrivando in pieno versante sud la neve tendeva già a “mollare” nonostante la temperatura freddina.
Pertanto, con le ciaspole, non mi sembrava il caso di tentare le linee del sentiero estivo 105.
Ho perso quota per traversare molto più comodamente su piani poco o per nulla inclinati.
Dopo un po’ ho incrociato un fossato-spaccatura e sono risalito alcuni metri per superarlo in testata, e da qui con dolce diagonale di salita mi sono riportato all’altezza del Rifugio Auronzo arrivando nell’area dei parcheggi estivi.
Poi discesa finale replicando la salita.
Dalla Forcella del Col de Mèdo al Rifugio Auronzo si possono sicuramente improvvisare varie linee, e se c’è buona visibilità non è per nulla difficile traversare al di fuori della base del sentiero estivo 105.
Però una cosa è stabile: la bellezza❗
La versione estiva dell’itinerario è tra gli anelli più conosciuti di tutte le Dolomiti, ma con la neve c’è molta meno frequentazione.
In rapporto allo sviluppo chilometrico totale è quasi tutto facile o al massimo medio: però ci sono – a mio giudizio – tre punti che non possono essere valutati-affrontati con leggerezza.
Due di questi – come oggi – in condizioni ottimali comunque non danno problemi, ma l’ultimo sarà sempre “delicato”.
Da programmare e fare solo con neve stabile e bollettino valanghe molto favorevole: per oggi 28 Gennaio 2024 era previsto un pericolo di grado 1 (verde) fino a 2.600 metri con attenzione ai lastroni da vento nei ripidi … e infatti … vedi relazione e foto.
Bisogna avere ramponi e piccozza nello zaino.
Questa uscita – per capire “l’alta viabilità con ciaspole della zona” – va inquadrata nel territorio con gli itinerari:
- Dolomiti di Sesto: Forcella Lavaredo e Rifugio Locatelli – Innerkofler dal Lago di Antorno
- Dolomiti di Sesto: Rifugio Locatelli – Innerkofler e Sasso di Sesto (Sextnerstein) dalla Valle della Rienza alla Val Fiscalina
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Dal Lago di Antorno a Forcella Lavaredo (Paternsattel)
Dal parcheggio del Lago di Antorno si segue brevemente la strada di neve battuta e, prima del casello estivo per il pagamento pedaggio, si devia verso il sentiero CAI 119 che poi si lascia per il 101.
Più in alto – da qualche parte, dipende da com’è la neve – si rientra per un po’ sulla strada di neve battuta prima di arrivare al Rifugio Auronzo.
Chi vuole può salire al Rifugio Auronzo camminando sempre sulla neve battuta oppure … con il servizio di motoslitta.
Dal Rifugio Auronzo alla Cappella degli Alpini che anticipa il Rifugio Lavaredo, c’è un lungo traverso (sotto le Tre Cime) che potenzialmente può rivelarsi il primo tratto difficile dell’escursione.
Dovrebbe esserci sempre una traccia abbastanza larga e pressata, ma dipende da quando si passa rispetto all’ultima nevicata.
Oggi era facile-facile, e si poteva passare tranquillamente con ciaspole o con ramponcini a catenella.
Però nel mio precedente passaggio per andare verso il Rifugio Locatelli la tracciatura era minima e, vista l’esposizione del momento, ero passato con i ramponi.
Fatto il traverso si arriva alla Cappella degli Alpini ed oggi era poi tutto facile fino al Rifugio Lavaredo: anche qui tracciatura ottima senza perdite di quota negli avvallamenti.
Infine qualche zig-zag ancora senza problemi fino a Forcella Lavaredo o Paternsattel.
Da qui in poi la frequentazione con le ciaspole diminuisce drasticamente.
Da Forcella Lavaredo (Paternsattel) a Forcella del Col de Mèdo (Forcella Col di Mezzo - Mitterscharte)
Questa è la parte di traversata del “mitico e magico” 🧙 versante nord delle Tre Cime di Lavaredo.
La discesa verso nord con la neve dalla Forcella Lavaredo è il secondo punto potenzialmente difficile dell’escursione.
Non sono molti metri ma sono ripidi.
Serve neve molto assestata e bisogna valutare dove è meglio passare.
Non è pensabile di poter fare sicuramente tutto ciaspole ai piedi: bisogna avere i ramponi nello zaino se si vuol essere sicuri di poter avanzare da questo punto.
Oggi c’erano le condizioni migliori possibili e sono sceso con le ciaspole ai piedi, ma nel mio precedente passaggio in direzione Rifugio Locatelli sono sceso (e poi risalito al ritorno) con i ramponi.
Chiaramente non c’è una linea unica e obbligata per la traversata e, come logica, ne ho scelto una un po’ larga verso nord per minimizzare saliscendi e passaggi “strani” tra i grossi massi che stanno più verso le pareti delle Tre Cime di Lavaredo.
Nella prima parte c’erano delle vecchie tracce di sci poco consolidate di chi sale dalla Valle della Rienza e ho pure incrociato uno scialpinista.
Tenendo questa linea si va in tendenza discesa con qualche breve e dolce risalitina sulle gobbe stando poco più alti della depressione massima di questa specie di altopiano.
Poi ho abbandonato le vecchie tracce di sci … per non finire in Valle della Rienza, e improvvisando ho continuato allo stesso modo con molta calma per godermi lo spettacolo.
Si arriva così nell’area dei piccoli Laghi delle Cime o Zinnenseen che stanno poco sopra la Langalm (Lang Alm - Malga Grava Longa).
Qui oggi c’era qualche gobba più accentuata superabile o aggirabile senza alcun problema, e poi si risale in breve fino all’aggiramento della dorsale che fa uscire dal versante nord per passare nel versante ovest finale da cui si raggiunge la Forcella del Col de Mèdo.
Dall’altezza della Langalm ho trovato una traccia di sci recente ancora ben improntata, e anche impronte di ciaspole non evidentissime che “avevano resistito” agli ultimi venti dei giorni precedenti.
Pur con la neve ottimale di oggi, il traverso finale molto esposto (sopra il Canale Anghera) per la Forcella del Col de Mèdo non era compatibile con le ciaspole, e non riesco a immaginare una situazione di compatibilità.
Dunque, si avanza con ramponi e piccozza, e ho notato che anche le vecchie impronte di ciaspole erano sparite trasformandosi in normali orme sopra la traccia di sci.
Con attenzione si fa, ma … poco prima dell’uscita in forcella la traccia era interrotta dal più classico dei lastroni da vento, veramente brutto da vedere e – a mio giudizio – un azzardo in quella situazione anche con il bollettino valanghe più che buono.
Non restava che – come scelto da chi mi ha preceduto – salire poco prima del lastrone per aggirarlo dall’alto: sicuramente ripido (ben più della discesa da Forcella Lavaredo per dare un parametro) e molto esposto, ma con neve buona, piccozza e ramponi non c’era alcun problema.
Ho raggiunto così, con qualche passo finale su ghiaie e roccette un po’ sporche, il crinale circa 50/55 metri di dislivello sopra la Forcella del Col de Mèdo, e poi sono sceso senza difficoltà.
Qui però, sul filo del crinale, già si notava l’effetto sulla neve del netto cambio di esposizione solare.
Rientro da Forcella del Col de Mèdo (Forcella Col di Mezzo - Mitterscharte)
Poco dopo le ore 13 arrivando in pieno versante sud la neve tendeva già a “mollare” nonostante la temperatura freddina.
Pertanto, con le ciaspole, non mi sembrava il caso di tentare le linee del sentiero estivo 105.
Ho perso quota per traversare molto più comodamente su piani poco o per nulla inclinati.
Dopo un po’ ho incrociato un fossato-spaccatura e sono risalito alcuni metri per superarlo in testata, e da qui con dolce diagonale di salita mi sono riportato all’altezza del Rifugio Auronzo arrivando nell’area dei parcheggi estivi.
Poi discesa finale replicando la salita.
Dalla Forcella del Col de Mèdo al Rifugio Auronzo si possono sicuramente improvvisare varie linee, e se c’è buona visibilità non è per nulla difficile traversare al di fuori della base del sentiero estivo 105.
Waypoints
Waypoint
6,112 ft
02 - Uscita da strada iniziale di neve battuta seguendo le indicazioni CAI 119 e 101
Waypoint
7,037 ft
04 - Foto alla Croda Rossa d'Ampezzo dal punto di immissione nel finale su strada di neve battuta verso il Rifugio Auronzo
Waypoint
7,395 ft
18 - Foto a Malga Grava Longa (Langalm - Lang Alm) dall'area dei Laghi delle Cime (Zinnenseen)
Waypoint
7,441 ft
19 - Foto traversando tra Forcella Lavaredo e Forcella del Col de Mèdo dopo aver superato i Laghi delle Cime (Ziinnenseen)
Waypoint
7,453 ft
20 - Foto in arrivo al punto di passaggio tra versante nord e ovest verso Forcella del Col de Mèdo
Waypoint
7,712 ft
24 - Foto dalla salita di aggiramento lastrone da vento verso il crinale sopra Forcella del Col de Mèdo
Waypoint
7,634 ft
30 - Foto in arrivo nell'area del Rifugio Auronzo provenendo dalla Forcella del Col de Mèdo
Waypoint
7,212 ft
31 - Foto in discesa dal Rifugio Auronzo lungo la prima parte su strada di neve battuta
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