Dolomiti di Sesto: Rifugio Locatelli - Innerkofler e Sasso di Sesto (Sextnerstein) dalla Valle della Rienza alla Val Fiscalina
near Landro, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Traversata che in versione estiva è molto semplice come logica: si svolge tutta lungo il sentiero CAI 102.
In stagione invernale, invece, ci sono varie «macro e micro» scelte da fare per unire partenza e arrivo con le ciaspole.
Da programmare e fare solo con neve stabile e bollettino valanghe molto favorevole: per oggi 25 Marzo 2024 era previsto un pericolo di grado 1 (verde) fino a 2.400 metri, e grado 2 più in alto per particolari situazioni: tuttavia in pratica il tutto si svolge sotto i 2.400 metri.
Oggi una giornata più fredda della media stagionale di fine Marzo ha permesso una neve regolare in tutte le variazioni di esposizione solare che si incontrano.
La salita è lunga, e “si può allungare da sé” se si trova qualche imprevisto nelle condizioni sul campo: dunque, a mio giudizio, seppur sia sempre possibile una andata-ritorno, ritengo che per praticità ed “equilibrio di giornata” l’escursione sia da programmare come traversata.
Sconsiglio la traversata in senso contrario: con le ciaspole, a mio giudizio, può essere problematica la discesa in Val Rinbon dall’altopiano non avendola appena fatta in salita.
******************************
Salita al Rifugio Locatelli - Innerkofler dall’imbocco della Valle della Rienza
Dal parcheggio a pagamento con vista Tre Cime (molto bella anche se in realtà se ne vedono bene solo due, perché l’elevazione più a destra è il Sasso di Landro) si imbocca il comodissimo CAI 102 che risale dolcemente tutta la Valle della Rienza: oggi larga traccia ben pressata dai passaggi precedenti.
Dopo aver superato il bivio con il CAI 10 che sale a sinistra verso l’area dei Rondoi si entra in Val Rinbon, e si arriva all’inizio di una gran spaccatura della fascia rocciosa di destra direzione salita dall’altra parte dell’impluvio di valle.
Ci sono due larghi valloni che risalgono questa spaccatura, e bisogna arrivare all’altezza del secondo che può essere frequentabile con le ciaspole e dove passa anche un sentiero estivo che sale verso la Langalm o Malga Grava Longa.
Tutto questo è super-intuitivo d’estate, ma con tanta neve che copre tutto è meglio specificarlo.
All’altezza del secondo largo vallone oggi c’era una traccia di sci che proseguiva verso il salto di fondo della Val Rinbon: qui c’è una «macro scelta» per i ciaspolatori.
Io ho scelto di salire a destra verso l’altopiano a nord delle Tre Cime di Lavaredo, perché se tutto va bene si può fare interamente ciaspole ai piedi e perché … la scenografia è migliore❗
È chiaro che è più lunga e che non bisogna comunque fissarsi di farla tutta ciaspole ai piedi.
È un vallone costantemente ripido, quasi tutto entro i 30° (trenta gradi, non trenta per cento) ma di poco, con qualche inevitabile passaggio più ripidino perché è difficile aggirare completamente tutte le gobbe.
Nella prima parte ho seguito una traccia di sci, che ho abbandonato quando è andata su un traverso esposto normale per gli sci ma, a mio giudizio, poco compatibile per le ciaspole.
Da quel punto mi sono fatto la mia linea tra i radi mughi e larici, e ho trovato un buon valloncello secondario diagonale non difficile con la neve perfetta di oggi.
Verso l’alto bisogna stare a destra per il passaggio obbligato di uscita e qui mi sono riunito con altre due tracce di sci e … con il sentiero di base estivo che in questo tratto era evidente anche sotto la molta neve.
Piegando a destra si entra (con vista sulla punta di un paio delle Tre Cime) sul dolce traverso che porta in direzione della Langalm o Malga Grava Longa.
Tutto dolce e rilassante nei primi metri, ma poi si attraversa un fianco molto esposto: non è super inclinato lateralmente (almeno nelle condizioni nevose di oggi) ma NON È AMMESSO SCIVOLARE.
Per uscire sotto il “mitico e magico” 🧙 versante nord delle Tre Cime di Lavaredo non ho raggiunto la malga ed ho tagliato prima verso sinistra perché quella è la direzione di continuazione.
Ricapitolando: oggi fatta tutta ciaspole ai piedi, ma è difficile immaginare condizioni migliori – bisogna sempre essere pronti a cambiamenti anche per pochi metri se necessario.
All’arrivo sull’altopiano del versante nord delle Tre Cime di Lavaredo ho proseguito – dopo … una pausa di bellezza❗ – improvvisando tra le dolci ondulazioni su neve compatta ricoperta di 2/3 cm di neve fresca che aveva quasi azzerato la vista delle tracce di precedenti passaggi.
All’inizio la tendenza è leggera salita, ma poi bisogna per forza scendere un tratto per imboccare l’ultima parte del vallone che sale al Rifugio Locatelli.
Si può piegare a sinistra per andare più diretti a ricongiungersi con le tracce che arrivano dal salto di fondo della Val Rinbon (quello che ho evitato scegliendo la linea di oggi), oppure si può puntare con giro più largo e lungo in direzione di Forcella Lavaredo.
Ho scelto la direzione verso Forcella Lavaredo arrivandoci quasi sotto non per le linee più efficienti, ma seguendo solo quelle che mi piacevano di più sul momento tra le dolci ondulazioni: qui mi sono ricongiunto con la traversata standard che arriva dal Rifugio Auronzo – vedi itinerario → Dolomiti di Sesto: Forcella Lavaredo e Rifugio Locatelli – Innerkofler dal Lago di Antorno.
Rispetto al mio precedente passaggio in arrivo dal Rifugio Auronzo, ho dovuto mantenere delle linee un po’ diverse perché oggi c’era molta neve e accumulata in modo diverso specialmente sui ripidi fianchi di destra direzione di marcia.
Non bisogna fissarsi di replicare esattamente una uscita precedente e con un po’ di attenzione ci si cala nel vallone finale che sale al Rifugio Locatelli dove mi sono riunito con le già citate tracce che arrivano dal salto di fondo della Val Rinbon.
In breve si arriva sotto lo strappetto dove ci sono i parapetti in legno del sentiero estivo: è un breve ripido che con neve buona si fa senza problemi – l’importante è che non sia neve scaldata che molla.
Oggi la neve copriva del tutto i tornantini del tracciato e sono andato su diretto, arrivando al Rifugio Locatelli con pendenza finale rilassante.
Per la parte di attraversamento dell’altopiano si può far riferimento anche all’itinerario → Dolomiti di Sesto: Giro antiorario delle Tre Cime di Lavaredo (Forcella Lavaredo → Forcella del Col de Mèdo) dal Lago di Antorno.
Dal Rifugio Locatelli - Innerkofler al Sasso di Sesto o Sextnerstein
Con tempo a disposizione e voglia la breve salita al Sasso di Sesto è praticamente obbligatoria per le super-viste che regala.
Per imboccare la linea più facile bisogna perdere pochi metri di quota dal Rifugio Locatelli fin quasi sotto la verticale della forcella che divide il Sasso di Sesto dalla Torre di Toblin.
Oggi – mi ripeto, con neve OTTIMA – ho tagliato in diagonale direttamente dal Rifugio Locatelli, ma non è una scelta sempre consigliabile con le ciaspole.
Arrivati, da un lato o dall’altro, negli avvallamenti un po' meno pendenti sotto la forcella, si sale senza problemi.
Dalla forcella sotto la Torre di Toblin rimane la breve dorsale finale, né larga né stretta, non difficile con un minimo di attenzione: panorama SPAZIALE❗
Completamento traversata dal Sasso di Sesto o Sextnerstein alla Val Fiscalina
Un po’ di relax finale ci sta per una giornata di questo tipo, e qui si tratta solo di replicare un percorso molto conosciuto e frequentato – vedi itinerario → Dolomiti di Sesto: Rifugio Locatelli – Innerkofler e Sasso di Sesto – Sextnerstein dal Parcheggio Val Fiscalina.
Oggi, sempre “causa neve buona”, non sono sceso dalla forcella sotto la Torre di Toblin per la linea più logica e facile, ma ho piegato verso sinistra su un tratto più ripido utilizzato dagli scialpinisti.
Dal piano sottostante mi sono ricollegato alla via normale di salita valida per tutti che sta tutto a sinistra rispetto alla profonda spaccatura dell’impluvio di valle.
Senza problemi si arriva sopra un salto che domina la parte bassa della Val Sassovecchio, e qui il sentiero esegue una larga curva inizialmente verso destra per aggirarlo più che comodamente.
Poi c’è poco da dire, la direzione è sempre quella del CAI 102 ma a tratti ci si distacca di vari metri e basta seguire … le tracce più battute già presenti.
Verso il basso ho fatto un paio di divagazioni dalle tracce più battute per pestare un po’ di neve “semi-vergine”, e sono arrivato ciaspole ai piedi fino al Rifugio Fondovalle con ultimo tratto quasi pianeggiante.
Qui in ogni caso si tolgono le ciaspole e si cammina, a fianco delle piste da fondo, su stradetta fino al parcheggio di fine escursione a Piano Fiscalina.
In stagione invernale, invece, ci sono varie «macro e micro» scelte da fare per unire partenza e arrivo con le ciaspole.
Da programmare e fare solo con neve stabile e bollettino valanghe molto favorevole: per oggi 25 Marzo 2024 era previsto un pericolo di grado 1 (verde) fino a 2.400 metri, e grado 2 più in alto per particolari situazioni: tuttavia in pratica il tutto si svolge sotto i 2.400 metri.
Oggi una giornata più fredda della media stagionale di fine Marzo ha permesso una neve regolare in tutte le variazioni di esposizione solare che si incontrano.
La salita è lunga, e “si può allungare da sé” se si trova qualche imprevisto nelle condizioni sul campo: dunque, a mio giudizio, seppur sia sempre possibile una andata-ritorno, ritengo che per praticità ed “equilibrio di giornata” l’escursione sia da programmare come traversata.
Sconsiglio la traversata in senso contrario: con le ciaspole, a mio giudizio, può essere problematica la discesa in Val Rinbon dall’altopiano non avendola appena fatta in salita.
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Salita al Rifugio Locatelli - Innerkofler dall’imbocco della Valle della Rienza
Dal parcheggio a pagamento con vista Tre Cime (molto bella anche se in realtà se ne vedono bene solo due, perché l’elevazione più a destra è il Sasso di Landro) si imbocca il comodissimo CAI 102 che risale dolcemente tutta la Valle della Rienza: oggi larga traccia ben pressata dai passaggi precedenti.
Dopo aver superato il bivio con il CAI 10 che sale a sinistra verso l’area dei Rondoi si entra in Val Rinbon, e si arriva all’inizio di una gran spaccatura della fascia rocciosa di destra direzione salita dall’altra parte dell’impluvio di valle.
Ci sono due larghi valloni che risalgono questa spaccatura, e bisogna arrivare all’altezza del secondo che può essere frequentabile con le ciaspole e dove passa anche un sentiero estivo che sale verso la Langalm o Malga Grava Longa.
Tutto questo è super-intuitivo d’estate, ma con tanta neve che copre tutto è meglio specificarlo.
All’altezza del secondo largo vallone oggi c’era una traccia di sci che proseguiva verso il salto di fondo della Val Rinbon: qui c’è una «macro scelta» per i ciaspolatori.
Io ho scelto di salire a destra verso l’altopiano a nord delle Tre Cime di Lavaredo, perché se tutto va bene si può fare interamente ciaspole ai piedi e perché … la scenografia è migliore❗
È chiaro che è più lunga e che non bisogna comunque fissarsi di farla tutta ciaspole ai piedi.
È un vallone costantemente ripido, quasi tutto entro i 30° (trenta gradi, non trenta per cento) ma di poco, con qualche inevitabile passaggio più ripidino perché è difficile aggirare completamente tutte le gobbe.
Nella prima parte ho seguito una traccia di sci, che ho abbandonato quando è andata su un traverso esposto normale per gli sci ma, a mio giudizio, poco compatibile per le ciaspole.
Da quel punto mi sono fatto la mia linea tra i radi mughi e larici, e ho trovato un buon valloncello secondario diagonale non difficile con la neve perfetta di oggi.
Verso l’alto bisogna stare a destra per il passaggio obbligato di uscita e qui mi sono riunito con altre due tracce di sci e … con il sentiero di base estivo che in questo tratto era evidente anche sotto la molta neve.
Piegando a destra si entra (con vista sulla punta di un paio delle Tre Cime) sul dolce traverso che porta in direzione della Langalm o Malga Grava Longa.
Tutto dolce e rilassante nei primi metri, ma poi si attraversa un fianco molto esposto: non è super inclinato lateralmente (almeno nelle condizioni nevose di oggi) ma NON È AMMESSO SCIVOLARE.
Per uscire sotto il “mitico e magico” 🧙 versante nord delle Tre Cime di Lavaredo non ho raggiunto la malga ed ho tagliato prima verso sinistra perché quella è la direzione di continuazione.
Ricapitolando: oggi fatta tutta ciaspole ai piedi, ma è difficile immaginare condizioni migliori – bisogna sempre essere pronti a cambiamenti anche per pochi metri se necessario.
All’arrivo sull’altopiano del versante nord delle Tre Cime di Lavaredo ho proseguito – dopo … una pausa di bellezza❗ – improvvisando tra le dolci ondulazioni su neve compatta ricoperta di 2/3 cm di neve fresca che aveva quasi azzerato la vista delle tracce di precedenti passaggi.
All’inizio la tendenza è leggera salita, ma poi bisogna per forza scendere un tratto per imboccare l’ultima parte del vallone che sale al Rifugio Locatelli.
Si può piegare a sinistra per andare più diretti a ricongiungersi con le tracce che arrivano dal salto di fondo della Val Rinbon (quello che ho evitato scegliendo la linea di oggi), oppure si può puntare con giro più largo e lungo in direzione di Forcella Lavaredo.
Ho scelto la direzione verso Forcella Lavaredo arrivandoci quasi sotto non per le linee più efficienti, ma seguendo solo quelle che mi piacevano di più sul momento tra le dolci ondulazioni: qui mi sono ricongiunto con la traversata standard che arriva dal Rifugio Auronzo – vedi itinerario → Dolomiti di Sesto: Forcella Lavaredo e Rifugio Locatelli – Innerkofler dal Lago di Antorno.
Rispetto al mio precedente passaggio in arrivo dal Rifugio Auronzo, ho dovuto mantenere delle linee un po’ diverse perché oggi c’era molta neve e accumulata in modo diverso specialmente sui ripidi fianchi di destra direzione di marcia.
Non bisogna fissarsi di replicare esattamente una uscita precedente e con un po’ di attenzione ci si cala nel vallone finale che sale al Rifugio Locatelli dove mi sono riunito con le già citate tracce che arrivano dal salto di fondo della Val Rinbon.
In breve si arriva sotto lo strappetto dove ci sono i parapetti in legno del sentiero estivo: è un breve ripido che con neve buona si fa senza problemi – l’importante è che non sia neve scaldata che molla.
Oggi la neve copriva del tutto i tornantini del tracciato e sono andato su diretto, arrivando al Rifugio Locatelli con pendenza finale rilassante.
Per la parte di attraversamento dell’altopiano si può far riferimento anche all’itinerario → Dolomiti di Sesto: Giro antiorario delle Tre Cime di Lavaredo (Forcella Lavaredo → Forcella del Col de Mèdo) dal Lago di Antorno.
Dal Rifugio Locatelli - Innerkofler al Sasso di Sesto o Sextnerstein
Con tempo a disposizione e voglia la breve salita al Sasso di Sesto è praticamente obbligatoria per le super-viste che regala.
Per imboccare la linea più facile bisogna perdere pochi metri di quota dal Rifugio Locatelli fin quasi sotto la verticale della forcella che divide il Sasso di Sesto dalla Torre di Toblin.
Oggi – mi ripeto, con neve OTTIMA – ho tagliato in diagonale direttamente dal Rifugio Locatelli, ma non è una scelta sempre consigliabile con le ciaspole.
Arrivati, da un lato o dall’altro, negli avvallamenti un po' meno pendenti sotto la forcella, si sale senza problemi.
Dalla forcella sotto la Torre di Toblin rimane la breve dorsale finale, né larga né stretta, non difficile con un minimo di attenzione: panorama SPAZIALE❗
Completamento traversata dal Sasso di Sesto o Sextnerstein alla Val Fiscalina
Un po’ di relax finale ci sta per una giornata di questo tipo, e qui si tratta solo di replicare un percorso molto conosciuto e frequentato – vedi itinerario → Dolomiti di Sesto: Rifugio Locatelli – Innerkofler e Sasso di Sesto – Sextnerstein dal Parcheggio Val Fiscalina.
Oggi, sempre “causa neve buona”, non sono sceso dalla forcella sotto la Torre di Toblin per la linea più logica e facile, ma ho piegato verso sinistra su un tratto più ripido utilizzato dagli scialpinisti.
Dal piano sottostante mi sono ricollegato alla via normale di salita valida per tutti che sta tutto a sinistra rispetto alla profonda spaccatura dell’impluvio di valle.
Senza problemi si arriva sopra un salto che domina la parte bassa della Val Sassovecchio, e qui il sentiero esegue una larga curva inizialmente verso destra per aggirarlo più che comodamente.
Poi c’è poco da dire, la direzione è sempre quella del CAI 102 ma a tratti ci si distacca di vari metri e basta seguire … le tracce più battute già presenti.
Verso il basso ho fatto un paio di divagazioni dalle tracce più battute per pestare un po’ di neve “semi-vergine”, e sono arrivato ciaspole ai piedi fino al Rifugio Fondovalle con ultimo tratto quasi pianeggiante.
Qui in ogni caso si tolgono le ciaspole e si cammina, a fianco delle piste da fondo, su stradetta fino al parcheggio di fine escursione a Piano Fiscalina.
Waypoints
Waypoint
4,550 ft
01 - Parcheggio con vista sulle Tre Cime di Lavaredo all'imbocco della Valle della Rienza (Rienztal)
Waypoint
6,312 ft
04 - Uscita dal CAI 102 in Val Rinbon per vallone in direzione Langalm o Malga Grava Longa
Waypoint
7,293 ft
09 - Foto deviando dalla direzione del sentiero estivo che porta alla Langalm o Malga Grava Longa
Waypoint
7,661 ft
13 - Foto in direzione del Rifugio Locatelli prima di deviare da sotto Forcella Lavaredo o Paternsattel
Waypoint
7,827 ft
14 - Foto deviando da sotto Forcella Lavaredo per andare verso il Rifugio Locatelli
Waypoint
7,499 ft
17 - Foto al ricongiungimento con le tracce che salgono direttamente dalla testata della Val Rinbon
Waypoint
7,897 ft
21 - Foto salendo verso la sella tra Sasso di Sesto (Sextnerstein) e Torre di Toblin (Toblinger Knoten)
Waypoint
8,072 ft
22 - Foto salendo verso la sella tra Sasso di Sesto (Sextnerstein) e Torre di Toblin (Toblinger Knoten)
Waypoint
8,092 ft
26 - Foto a inizio discesa dalla sella tra Sasso di Sesto (Sextnerstein) e Torre di Toblin (Toblinger Knoten)
Waypoint
4,550 ft
37 - Foto al rientro al parcheggio di inizio traversata con vista sulle Tre Cime di Lavaredo
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