Gruppo Croda da Lago - Cernera: Rochéta de Prendèra o Rocchetta di Prendèra da Pianozes di Campo di Sotto – Cortina d'Ampezzo
near Campo di Sotto, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Ciaspolata con buon dislivello e di cui, nella prima parte, con buon innevamento si può scegliere la “quantità ciaspolabile”.
Dal parcheggio si prende la direzione per Malga Federa e Rifugio Gianni Palmieri: fino alla malga è stradetta battuta a uso anche di slittini.
In questa prima parte ci sono dei tratti di sentiero ben ciaspolabili nel bosco al di fuori della stradetta: ne ho seguito uno all’andata, mentre al ritorno sono stato sempre sulla stradetta per la poca visibilità causa cielo coperto.
A Malga Federa finisce la stradetta da slittini e continua il sentiero per il Rifugio Gianni Palmieri che è sempre frequentatissimo e dal fondo molto battuto.
Dopo circa 300 metri lineari, quando il sentiero per il rifugio inizia un arco verso destra, in corrispondenza di una radura si esce verso sinistra.
La Rocheta de Prendera è la prima delle rocchette che stanno a est dell’evidentissimo Beco de Mezodì, e bisogna prima raggiungere la sella/forcella che sta appena a sinistra direzione salita del “becco”.
Poco dopo il punto di uscita non bisogna stare troppo a destra per evitare un tratto un po’ incasinato con dei grossi massi, e per il resto è tutto facile e intuitivo.
Le pendenze sono dolci, e si ciaspola tra le ondulazioni del rado bosco da dove si ha sempre l’idea della posizione di riferimento del Beco de Mezodì.
Sicuramente ci sarà una linea migliore delle altre, ma se (come oggi) ci sono poche, discontinue o nulle tracce precedenti è inutile ragionarci troppo fino all’uscita dal bosco: basta guardare il Beco de Mezodì e tenerlo leggermente a destra del proprio campo visivo.
Uscendo dal bosco ci si trova con un paio di avvallamenti più pronunciati sia a destra che a sinistra, ma è intuitivo fare una “dolce esse” per stare su una poco pronunciata dorsale che immette nel comodissimo circo finale sotto la forcella.
Gli ultimi metri per la forcella sono più ripidi (sempre ben sotto i 30° comunque).
È tutto molto largo e si possono scegliere con calma le linee.
Tuttavia è versante nord e bisogna guardare se il vento ha creato o meno qualche placchetta.
Con neve stabilizzata non ci sono assolutamente problemi, altrimenti serve attenzione per questi pochi metri.
Dalla forcella sotto il Beco de Mezodì si sale sopra dolce dorsale fino all’anticima, e poi con tratto pianeggiante (e la nord del Monte Pelmo sullo sfondo) fino alla Croce di vetta della Rocheta de Prendera.
Il posto è molto panoramico – oggi con qualche nuvola di troppo ma ugualmente “fascinoso”.
Dal parcheggio si prende la direzione per Malga Federa e Rifugio Gianni Palmieri: fino alla malga è stradetta battuta a uso anche di slittini.
In questa prima parte ci sono dei tratti di sentiero ben ciaspolabili nel bosco al di fuori della stradetta: ne ho seguito uno all’andata, mentre al ritorno sono stato sempre sulla stradetta per la poca visibilità causa cielo coperto.
A Malga Federa finisce la stradetta da slittini e continua il sentiero per il Rifugio Gianni Palmieri che è sempre frequentatissimo e dal fondo molto battuto.
Dopo circa 300 metri lineari, quando il sentiero per il rifugio inizia un arco verso destra, in corrispondenza di una radura si esce verso sinistra.
La Rocheta de Prendera è la prima delle rocchette che stanno a est dell’evidentissimo Beco de Mezodì, e bisogna prima raggiungere la sella/forcella che sta appena a sinistra direzione salita del “becco”.
Poco dopo il punto di uscita non bisogna stare troppo a destra per evitare un tratto un po’ incasinato con dei grossi massi, e per il resto è tutto facile e intuitivo.
Le pendenze sono dolci, e si ciaspola tra le ondulazioni del rado bosco da dove si ha sempre l’idea della posizione di riferimento del Beco de Mezodì.
Sicuramente ci sarà una linea migliore delle altre, ma se (come oggi) ci sono poche, discontinue o nulle tracce precedenti è inutile ragionarci troppo fino all’uscita dal bosco: basta guardare il Beco de Mezodì e tenerlo leggermente a destra del proprio campo visivo.
Uscendo dal bosco ci si trova con un paio di avvallamenti più pronunciati sia a destra che a sinistra, ma è intuitivo fare una “dolce esse” per stare su una poco pronunciata dorsale che immette nel comodissimo circo finale sotto la forcella.
Gli ultimi metri per la forcella sono più ripidi (sempre ben sotto i 30° comunque).
È tutto molto largo e si possono scegliere con calma le linee.
Tuttavia è versante nord e bisogna guardare se il vento ha creato o meno qualche placchetta.
Con neve stabilizzata non ci sono assolutamente problemi, altrimenti serve attenzione per questi pochi metri.
Dalla forcella sotto il Beco de Mezodì si sale sopra dolce dorsale fino all’anticima, e poi con tratto pianeggiante (e la nord del Monte Pelmo sullo sfondo) fino alla Croce di vetta della Rocheta de Prendera.
Il posto è molto panoramico – oggi con qualche nuvola di troppo ma ugualmente “fascinoso”.
Waypoints
Waypoint
3,924 ft
01 - Parcheggio in località Pianozes
Waypoint
6,384 ft
09 - Foto salendo verso la forcella tra la Rocheta de Prendera e il Beco de Mezodì
Waypoint
6,797 ft
10 - Foto salendo verso la forcella tra la Rocheta de Prendera e il Beco de Mezodì
Waypoint
7,176 ft
11 - Foto salendo verso la forcella tra la Rocheta de Prendera e il Beco de Mezodì
Waypoint
8,201 ft
14 - Croce di vetta della Rocheta de Prendera o Rocchetta di Prendera - waypoint 1
Waypoint
8,201 ft
15 - Croce di vetta della Rocheta de Prendera o Rocchetta di Prendera - waypoint 2
Waypoint
7,467 ft
16 - Foto in discesa dalla forcella tra la Rocheta de Prendera e il Beco de Mezodì
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