Montana- rifugio Fournache - Rifugio Dent Parachée - anello con le racchette a Aussois, Savoia, Francia
near Aussois, Auvergne-Rhône-Alpes (France)
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Trail photos
Itinerary description
Fatta da sola il 30/01/2022
7,5 km e 370m di dislivello.
LIVELLO DI DIFFICOLTÀ
MODERATA/DIFFICILE
La difficoltà è moderata se si limita l’anello facendo dietrofront all’incrocio con il chemin des Étincelles (WP 17). È addirittura facile se si fa avanti e indietro sul chemin des Étincelles.
Poi diventa difficile (salita più ripida, da superare cumuli dDi neve) e molto difficile l’ultimo tratto (traversata su esile traccia su pendii ripidi esposti). Il tratto di salita ai rifugi va evitato in presenza di pericolo vacanze (possibile distacco di placche). L’intera gita, anche nel tratto facile, va evitata in caso di tempo brutto: la nebbia toglie i punti di riferimento e il vento copre di neve la traccia per cui è facile perdersi.
AVVICINAMENTO
Ad Aussois raggiungere la parte alta del paese dove partono gli impianti da sci e prendere la seggiovia fino alla prima stazione.
In inverno Aussois si raggiunge solo attraverso il tunnel autostradale del Frejus, tra Bardonecchia e Modane. Giunti in Francia si deve scendere fino a Modane, attraversare l’Arc e poi risalire per 7 km verso est.
ITINERARIO
Scesi dalla seggiovia, andare a sinistra passando sopra al Montana. Attraversare le piste dirigendosi verso il parcheggio dei gatti delle nervi e la casetta alla base del piccolo ski-lift.
Prendere una stradina che parte quasi in piano verso il bosco. Arrivati al bivio girare verso destra in salita, ci si dirige verso Plan Sec e il parco nazionale. [VARIANTE Andando a sinistra in discesa si può tornare a piedi verso il paese. Si veda la gita “Discesa su AUSSOIS in racchette da neve dall’arrivo della seggiovia del Gran Jeu (Aussois, Savoia, Francia)”]. Quando la stradina raggiunge la partenza di uno ski-lift, prendere un sentiero a sinistra che si segue fino a quando volta nettamente a destra entrando nel vallone di Fournache.
Dopo un tratto in salita si gira a sinistra, attraversando un ruscello e seguendo la traccia che sale verso i rifugi. Si arriva abbastanza facilmente nei pressi del rifugio de Fournache. Questa era la meta prefissata ma, date le condizioni favorevoli, ho deciso di progredire ancora un po’ verso il rifugio CAF della Dent Parachée, dandomi un limite di tempo.sono passata vicino a un alpeggiò in rovina e a uno chalet privato che c’è poco sopra(del wp 14). Lì invece di aggredire gli ultimi pendii che mancavano per arrivare al rifugio ho provato a seguire una traccia di sci alpinisti che si allargava verso sinistra. La traccia faceva un ampio giro, sempre molto panoramico (ma anche molto esposto sui ripidi pendii rocciosi, per cui con le ciaspole questo tratto è delicato e molto difficile). Mi sono fermata quando ho raggiunto il punto dove la vista si apre sul vallone del Fond d’Aussois. Il rifugio Dent Parachée si trovava sempre molto più in alto sulla destra.
Per il ritorno ho rifatto la stessa strada fino al ruscello (con una breve digressione al rifugio). Poi, arrivati al pezzo dove si risale dopo il ruscello di Fournache, c’è un bivio: a destra è il sentiero che abbiamo fatto all’andata, occorre quindi tenere la sinistra e risalire fino al cammino delle scintille con cui fare ritorno su una facile stradina fino alle piste.
RICORDO DI APRIRE LE DIDASCALIE DELLE FOTO PER ULTERIORI DETTAGLI
Waypoints
1 partenza dal rifugio-ristorante Montana
Arrivati alla fine della seggiovia andare a sinistra passando sopra al rifugio. Il panorama è sontuoso già qui. 1 panorama (da destra) su Pointe de l’Échellre, Rateau d’Aussois (con ai suoi piedi il Plateau du Mauvais Berger) e là Roche Mouche. 2 vista in direzione dei Sarazins e del Tabor. Notare il distanziamento totale sulle piste, in un giorno di sabato con sole e neve
2 Prendere la stradina che passa in mezzo ai gatti delle nevi
Attraversare le piste dirigendosi verso il parcheggio dei gatti delle nervi e la casetta alla base del piccolo ski-lift. Prendere una stradina che parte quasi in piano verso il bosco. La stradina punta diritta verso la Pointe de l’échelle
3 Plan d’Aval
Il Plan d’Aval è il lago più basso dei due invasi artificiali di Aussois. Il plan d’Aval non è mai completamente ghiacciato perché riceve l’acqua da una diretta derivazione che arriva dalla Valle del Doron, molti chilometri più a nord. Il viaggio sotto terra la mantiene ad una temperatura mite. Inoltre questo lago è collegato con un sistema di vasi comunicanti con il lago del Moncenisio, al confine con l’Italia. I due laghi che servono entrambi la centrale idroelettrica di Avrieux, si alimentano a vicenda nel caso in cui un versante sia più ricco di acqua dell’altro
4 Girare a destra
A sinistra si scende verso il paese. A destra si sale verso rifugi
5 La partenza dello ski-lift di plan sec
Sullo sfondo a sinistra la parete nera della Pointe de Fournache e a destra il triangolo più chiaro, perché di quarzite, della Pointe de Bellecote
6 Subito sopra la stazione di partenza dello ski-lift si prende a sinistra un sentiero che traversa i pendii
Dietro agli impianti si vede spuntare a sinistra la piramide perfetta della punta di Longecôte
7 50 sfumature di… bianco
Queste foto sono per mostrare che la neve non è semplicemente bianca, fredda e soffice. È un piccolo omaggio al romanzo (e film) “il senso di Smilla per la neve” dove la protagonista spiega che nella lingua Inhuit esistono 20 modi per tradurre la parola neve. Gli esperti dicono che dal punto di vista linguistico non è esatto ma comunque queste foto mostrano i 1000 aspetti che la neve può assumere. 1 e 2 il contrasto fra caldo e freddo ha trasformato la neve in … una grattugia 3 e 4 dove non batte il sole la neve è ancora una soffice, vellutata distesa di cristalli luccicanti 5 e 6 il vento gioca a plasmare le superfici in lame o dune.
8 Plan d’Amont
Il lago è in secca, come sempre accade in inverno e, come sempre accade a questo lago che è alimentato solo dei ruscelli che scendono dalle vette circostanti, diversamente dal plan d’Aval, esso è completamente gelato. Le barre rocciose a monte del lago sono abitate dai gruppi di camosci femmine con i caprettini piccoli di un anno (che si chiamano éterlou in francese).
9 Chalet della Randolière
Qui lo sguardo si apre permettendo per la prima volta, di vedere i laghi nella loro interezza
10 Il valone di Fournache
Sulla sinistra si vede il rifugio omonimo meta di questa gita. Le punte che si vedono nel panorama sono rispettivamente da sinistra la Dent Parachée, il Grand Chatelard, la punta di Fournache, la punta di Bellecôte
11 Rifugio di Fournache
È un rifugio privato aperto solo in estate. Era la meta prefissata ma, date le condizioni favorevoli, ho deciso di progredire ancora un po’ verso il rifugio CAF della Dent Parachée, dandomi un limite di tempo.
13 Panorama dal punto più alto della gita
Arrivata allo chalet privato che c’è poco sopra le rovine di alpeggio (posizione del wp 14), invece di aggredire gli ultimi pendii che mancavano per arrivare al rifugio ho provato a seguire una traccia di sci alpinisti che si allargava verso sinistra. La traccia faceva un ampio giro, sempre molto panoramico (ma anche molto esposto sui ripidi pendii rocciosi, per cui con le ciaspole questo tratto è delicato e molto difficile). Mi sono fermata quando ho raggiunto il punto dove la vista si apre sul vallone del Fond d’Aussois. Il rifugio (non visibile) si trovava sempre molto più in alto sulla destra. 1 il vallone del Fond d’Aussois ha il fondo Si perfettamente piatto in quanto ospitava anticamente un lago che è stato completamente riempito.nella foto si vedono un alpeggio, e la cappella che si trovano al centro del pianoro più il rifugio omonimo, (al di sopra del pianoro) che è l’unico che ha un calendario di aperture anche invernali. Sul fondo si vedono la cresta des Planettes e la Pointe de l’Observatoire. 2 la Pointe de l’Echelle 3 il Rateau d’Aussois 4 i laghi in perfetta successione 5 la pista di Fournache che scende in uno splendido ambiente alpino
14 percorso verso il rifugio della Dent Parachée
Per salire al rifugio usare il canalone a destra Subito dopo lo chalet privato
15 ancora il rifugio di Fournache
In posizione soleggiata e panoramica, molto più facile da raggiungere.
16 Ruisseau des Chaix
In inverno tolgono il ponte perché non sia divelto dalle piene. Si supera il ruscello sui ponti di neve
17 inizio del Chenin des Étincelles
Poco dopo il ruscello di Fournache c’è un bivio: a destra è il sentiero che abbiamo fatto all’andata, occorre quindi tenere la sinistra e risalire fino al cammino delle scintille con cui fare ritorno su una facile stradina Puntare al palo indicatore in legno
18 affioramenti di quarzite
Il cammino delle scintille si chiama così perché percorre un tratto in cui affiora la quarzite, un minerale calcareo fatto di piccolissimi cristalli di quarzo. Se si cammina al buio, i sassolini smossi dagli scarponi fanno delle scintille che normalmente di giorno non si vedono
19 Rifugio di Plan Sec
Anche questo è un rifugio privato aperto d’estate. Lo si raggiunge con una piccola deviazione sul sentiero
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